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IL PROCESSO CONTRO RADIO VATICANA SALTA

Il processo penale contro Radio Vaticana è saltato a causa del rifiuto da parte della segreteria di Stato del Vaticano di ricevere la notifica del decreto di citazione a giudizio nei confronti degli imputati, decreto di citazione che è stato pertanto dichiarato nullo dal giudicie monocratico dott. Calabria per mancata conoscenza degli estremi del reato ipotizzato contro i dirigenti di Radio Vaticana, ordinandosi la nuova notifica degli atti. L’imputazione del reato, come è noto, è di ?getto pericoloso di cose? attinente all’inquinamento elettromagnetico provocato nei territori di Cesano dagli impianti del Vaticano, con valori ben superiori alla norma prevista dal D.I. n. 381/98, superamento accertato dai periti del pubblico ministero dott. Gianfranco Amendola. Il rifiuto della notifica da parte della segreteria di Stato, a causa del quale è stato rinviato il procedimento, integra, tuttavia, ad opinione del Codacons, gli estremi di un ulteriore reato previsto dall’art. 378 del c.p. (?Favoreggiamento Personale?) che prevede la punibilità delle condotte e/o omissioni o di qualsiasi atto che di fatto contribuisca ad ostacolare la giustizia italiana e/o a rallentarne il corso . Ebbene il CODACONS, rappresentato e difeso dall’avv. Carlo Rienzi – che si sarebbe costituito stamattina come parte civile insieme a VAS (Verdi Ambiente e Società rappresentati dall’avv. Fragale)se il giudice non avesse annullato il decreto di citazione a giudizio- ha depositato in udienza l’esposto presentato nei confronti dei funzionari, ancora ignoti i nomi al Codacons, che hanno rifiutato la notifica chiedendo alla Procura della Repubblica, alla Segreteria di Stato della Santa Sede e al Rappresentante della Giustizia del Vaticano, che si accerti la sussistenza del reato ipotizzato. Inoltre, volendo richiamare i Patti Lateranensi esistenti tra Italia e S. Sede, il Codacons nel suo esposto ha voluto ricordare che l’art. 22 contempla espressamente la collaborazione tra Italia e Santa Sede specificando che ?lo Stato Vaticano consegnerà all’Italia le persone che sono imputati di atti commessi in territorio italiano, ritenuti reati per entrambi gli Stati? di cui si chiede l’immediata applicazione, visto che i reati contro l’ambiente sono considerati gravi anche dal Santo Padre.

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