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“Il salvataggio, messinscena inutile“

La storia è finita ma sugli ottomila gli echi non si spengono subito. Le polemiche da sempre sono intrecciate alle vicende alpinistiche, alle tragedie e alle vittorie. E nelle polemiche Agostino Da Polenza, con il suo comitato Everest-K2-Cnr, non si trova poi così male. Era necessaria questa operazione di salvataggio? Che poi salvataggio non è stato, perché Nones e Kehrer sono tornati con le proprie forze fino in fondovalle e ce l`avrebbero fatta a rientrare anche al campo base. La presenza di Silvio Mondinelli e Maurizio Gallo, due esperti di indiscusso valore, ha probabilmente rassicurato le famiglie. Il telefono satellitare è stato utile, ma anche di questo si poteva fare a meno. Chi affronta un ottomila, tanto più su una via come quella, sa bene quale sia la posta in gioco. Lo sottolinea Fausto De Stefani, quattordici ottomila saliti senza ossigeno, fondatore di Mountain Wilderness: “Karl Unterkircher lo conoscevo molto bene, conosceva i rischi cui andava incontro. Anche Kehrer e Nones dovrebbero arrabbiarsi perché sono stati dati loro soccorsi senza che li chiedessero. L`alpinismo è una scelta, non è come l`operaio che va a lavorare per portare a casa uno stipendio perché deve farlo. Questa operazione è stata una vergogna incredibile. Si è perso il senso della misura“. Non diverse le reazioni di Linda Cottino, direttrice della rivista Alp: “Mi è parsa tutta una grande messa in scena a beneficio del pubblico, anche alpinistico. Tutto questo dispiegamento di mezzi aveva un sapore quasi militare. Si è andati alla guerra come si dice che si va in missione di pace. Sia chiaro, l`operazione non è stata totalmente superflua, ha senz`altro dato un sostegno psicologico a Nones e Kehrer. Una sorta di bisogno indotto“. I soldi, infine. Chi ha pagato, chiede il Codacons? “Si apprende che gli elicotteri e i mezzi tecnici sono stati messi a disposizione dalle autorità pakistane. Quello che non sappiamo è se lo Stato italiano ha pagato qualcosa per questo dispiegamento di forze“. Il nuovo capo dell`unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, giura di no: “Le spedizioni sono assicurate e quindi si prevede anche questo tipo di interventi, laddove la spedizione, come purtroppo è successo in questo caso, non dovesse andar bene“. Spedizioni assicurate? E da quando? Il premio per tutelarsi dai rischi su un ottomila sarebbe superiore al costo intero della spedizione. Chi ha pagato?.

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