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IL SITO ARCHEOLOGICO DI PANAREA ABBANDONATO A SE STESSO E PERICOLOSO PER I VISITATORI








L’Isola di Panarea è uno dei vanti dell’Italia del turismo. 3,4 kmq di natura incontaminata, anticamente vulcano oggi in parte sprofondato, in parte eroso dal vento e dal mare. Oltre al mare e al paesaggio, l’isola offre un sito archeologico di tutto rispetto che, tuttavia, risulta abbandonato a se stesso e pericoloso per i turisti.

Il promontorio del Milazzese, infatti, regala i resti di un villaggio dell’età del bronzo, risalente al XIV secolo a.C. Nessun tipo di protezione è stata eretta a tutela dei numerosi visitatori che quotidianamente risalgono la rupe, rischiando di cadere da un altezza non indifferente. Non vi sono infatti ringhiere o parapetti che costeggino la ripida salita del promontorio. Nessuna custodia è stata data ai resti del villaggio, cosicché chiunque può trafugare pietre antiche e reperti storici o deturpare l’ambiente.

Tra i visitatori allibiti dall’incuria che è stata riservata al sito archeologico di Panarea e ai turisti anche il presidente del CODACONS, Avv. Carlo Rienzi, che non ha esitato a denunciare, non senza amarezza, la situazione di pericolo e di sfacelo. L’associazione presenta infatti un esposto al Ministero dei beni Culturali ed Ambientali e all’Assessorato per i Beni Culturali della Regione Sicilia e della città di Messina, invitando il Ministro Urbani a prendere urgenti provvedimenti per tutelare i cittadini visitatori e per preservare la bellezza e l’importanza storica del luogo.

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