Non si arresta la corsa dei tassi di mercato. E i mutui a tasso variabile, la cui rata è ancorata alle fluttuazioni dell’Euribor, diventano sempre più costosi, facendo scattare la protesta dei consumatori riuniti nel Codacons, che chiedono un intervento immediato del governo. la liquidità c’è ma non si vede Nonostante la Banca centrale europea stia preparando il terreno ad un taglio dei tassi che, secondo gli economisti, potrebbe arrivare già il prossimo mese, il tasso Euribor a tre mesi è volato ieri mattina al nuovo record del 5,34% dal 5,33% di giovedì. Il tasso che una banca paga sui prestiti di fondi trimestrali concessi da un’altra banca sul mercato della liquidità è continuato a salire per la terza seduta consecutiva, trascinando nella sua corsa anche le rate dei mutui a tasso variabile, che lo utilizzano come benchmark (parametro di riferimento) cui aggiungere uno "spread" (in questo caso il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso). Anche il tasso a un mese è balzato al record, al 5,13% (un punto base in più rispetto a giovedì), secondo le stime della Federazione dei banchieri europei. Il Libor in euro calcolato a Londra è volato al livello record del 5,33%, quello in dollari al 4,33%, sui massimi da gennaio. E a testimoniare le fortissime tensioni che continuano a rendere incandescenti i mercati monetari c’è il differenziale "Ted" fra i tassi di mercato Usa e i rendimenti dei titoli di Stato, i "Treasury", balzato a 354 punti, contro i 39 punti della prima metà del 2007 (dati Bloomberg). Più alto è questo differenziale, più alto è il rischio percepito dai mercati finanziari sugli strumenti del credito (rispetto ai Treasury del Tesoro Usa che sono considerati "risk free", cioè assolutamente liquidi e sicuri). Ed è record anche per lo spread Libor-OIS, che misura la scarsità di liquidità per le banche. Tassi così alti, nonostante le possenti iniezioni di liquidità sia in dollari che in euro da parte delle banche centrali, si spiegano con la mancanza di fiducia che attraversa i mercati: le banche continuano a trattenere liquidità, non fidandosi di prestarsela reciprocamente sui mercati interbancari, e i fondi comuni sono dirottati sui titoli di Stato: il risultato è una scarsità di fondi sui mercati interbancari, che provoca automaticamente un rialzo dei tassi di mercato. E nonostante il voto positivo del Senato Usa di due giorni fa al maxi-piano di aiuti da 700 miliardi di dollari con cui gli Usa puntano a fermare la crisi dei mutui, la suspence sull’esito della partita ieri era ancora alta. il codacons protesta L’ennesimo record storico dell’Euribor torna così nel mirino dei consumatori: "La colpa ? scrive il Codacons ? è delle banche" e "a pagare davvero, come sempre, sono le famiglie italiane che hanno contratto un mutuo a tasso variabile e che ora rischiano di andare definitivamente sul lastrico". Per questo "il governo deve svegliarsi ed emanare immediatamente quanto previsto dall’ultima legge finanziaria del governo Prodi, ossia il regolamento attuativo che consentirà al cittadino in difficoltà di poter sospendere il pagamento del mutuo acceso per l’acquisto della prima casa, fino a 18 mesi". "Sono passati nove mesi ? continua il Codacons in una nota ? e ancora si attende che il ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il ministro della Solidarietà sociale, stabilisca le norme di attuazione del Fondo".