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ILLEGALE QUALUNQUE SCIOPERO NEI TRASPORTI FINO A CHE NON SARA` PROCLAMATO IL NUOVO PAPA







In relazione al generico appello del presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, Antonio Martone, che ha chiesto la sospensione di tutti gli scioperi proclamati nei trasporti fino al 15 aprile, si precisa quanto segue.

Il Codacons non ha dubbi in relazione al fatto che i lavoratori e le loro associazioni di riferimento sapranno mostrare, in tale drammatica circostanza, senso di responsabilità e rispetto per i fedeli che intendono rendere omaggio alla salma del Sommo Pontefice.

In ogni caso si precisa che qualunque astensione nel settore dei trasporti sarebbe illegale fino alla proclamazione del nuovo Papa, considerato che i fedeli continueranno ad affluire a Roma anche in concomitanza delle votazioni del Conclave. La legge non ammette discussioni. La regolamentazione delle prestazioni indispensabili nel settore del trasporto locale (deliberazione 02/13 del 31/1/2002), ai sensi dell’art. 2 della L. n. 146/1990, stabilisce all’articolo 6: ?In caso di avvenimenti eccezionali di particolare gravità o dì calamità naturali gli scioperi di qualsiasi genere dichiarati od in corso di effettuazione, sono immediatamente sospesi?. Inoltre l`art. 2 comma 3 della L. n. 146/1990 prescrive che “i soggetti che promuovono lo sciopero, …i lavoratori che esercitano il diritto di sciopero, …sono tenuti all’effettuazione delle prestazioni indispensabili“. Infine l`art. 8 stabilisce che “quando sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati…, su segnalazione della Commissione di garanzia ovvero, nei casi di necessità e urgenza, di propria iniziativa… il Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato, …invitano le parti a desistere dai comportamenti che determinano la situazione di pericolo, esperiscono un tentativo di conciliazione, da esaurire nel più breve tempo possibile, e se il tentativo non riesce, adottano con ordinanza le misure necessarie a prevenire il pregiudizio“. “L’ordinanza può disporre il differimento dell’astensione collettiva ad altra data, anche unificando astensioni collettive già proclamate“. Se, quindi, l`appello di Martone restasse malauguratamente inascoltato, si invita la Presidenza del Consiglio ad intervenire prontamente.

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