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INCHIESTA CODACONS: ILLEGALI LE MULTE DATE FINORA







Tutte le multe finora date e non ancora pagate possono essere impugnate per irregolarità nella procedura. I cartelli stradali delle principali città italiane sono, infatti, illegali perchè non rispettano il Codice della strada, in particolare l`articolo 39 che dispone: “il regolamento stabilisce forme, dimensioni, colori e simboli dei segnali stradali verticali (ossia anche quelli di prescrizione come ad esempio i segnali di divieto) e le loro modalità di impiego e di apposizione“.
L`articolo 77 del D.P.R. n. 495 del 16/12/1992 (il regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada) ossia quello che regolamenta appunto l`articolo 39 di cui sopra, stabilisce, al comma 7, che: “Il retro dei segnali stradali deve essere di colore neutro opaco. Su esso devono essere chiaramente indicati l`ente o l`amministrazione proprietari della strada, il marchio della ditta che ha fabbricato il segnale e l`anno di fabbricazione nonché il numero della autorizzazione concessa dal Ministero dei lavori pubblici alla ditta medesima per la fabbricazione dei segnali stradali. L`insieme delle predette annotazioni non può superare la superficie di 200 cmq. Per i segnali di prescrizione, ad eccezione di quelli utilizzati nei cantieri stradali, devono essere riportati, inoltre, gli estremi dell`ordinanza di apposizione“.
Ebbene i cartelli di tutte le città che abbiamo esaminato, salvo rare eccezioni, non riportano gli estremi dell`ordinanza di apposizione.
Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze, Napoli sono le città da noi controllate. Nessuna è risultata in regola. La più virtuosa è Torino con il 50% dei cartelli che sono a norma. Poi seguono tutte le altre.
La mancanza non è di poco conto perché l`ordinanza spiega agli automobilisti le motivazioni che hanno indotto la pubblica amministrazione a mettere un divieto di sosta proprio in quel punto e non in un altro o a fare un senso unico esattamente in quella via. Ogni persona, e quindi anche un automobilista, ha il diritto di contestare gli atti del comune e deve avere i mezzi per potersi tutelare e presentare delle osservazioni, intervenendo nei procedimenti amministrativi. La pubblicità degli estremi dell`ordinanza con la quale il comune ha deciso quel provvedimento sono il presupposto stesso per l`esercizio di questo diritto. Una questione di trasparenza degli atti e di informazione al cittadino ritenuta così importante dal legislatore da essere ulteriormente specificata nel regolamento del Codice della strada.
Un vizio di forma, un`irregolarità nella procedura, che viola la legge n. 241 del 1990 e che rende impugnabili tutte le multe prese in relazione alle disposizioni prescritte da quegli stessi cartelli. Si preannunciano, quindi, valanghe di ricorsi contro i comuni. Non solo, ma tutte le multe che saranno date in futuro saranno illegali fino a che non saranno aggiornati tutti i cartelli.

La nostra denuncia non vuole essere un invito a delinquere e un`autorizzazione a non rispettare la segnaletica. Tutt`altro. Il Codacons è sempre in prima linea nella battaglie sulla sicurezza stradale. “Il Codice della strada va osservato da chiunque ma a maggior ragione da chi è preposto a farlo rispettare e ha il potere di sanzionare l`automobilista che trasgredisce le regole. Altrimenti viene meno il principio fondamentale che la legge è uguale per tutti. E` singolare che al cittadino si facciano pagare multe per ogni minima infrazione al Codice della strada e poi il comune stesso che emette quelle sanzioni sia il primo a non rispettare i dettami del codice“ ha commentato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.

A tutto questo si aggiunge un`ingiustizia che stiamo denunciando da tempo. I comuni non fanno niente per migliorare la sicurezza. Nonostante l`articolo 208 del Codice della strada prescriva, al comma 4, che il 50 % dei proventi delle multe date dai comuni debbano essere destinati ?al miglioramento della circolazione sulle strade, al potenziamento ed al miglioramento della segnaletica stradale ? nonché, in misura non inferiore al 10 per cento della predetta quota, ad interventi per la sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti deboli: bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti?, assai poco viene fatto in tal senso. Il fatto che i cartelli siano addirittura illegali dimostra quanto i comuni si prodighino al miglioramento della segnaletica. Lo stato delle nostre strade, poi, è sotto gli occhi di tutti: buche improvvise ogni volta che piove, pozzanghere per l’acqua che non riesce a defluire lateralmente, asfalto non drenante che, reso scivoloso dalla pioggia, aumenta il rischio di incidenti, marciapiedi peggio di un colabrodo, pochi semafori a chiamata in corrispondenza delle strisce, sottopassi inesistenti, mezzi pubblici inefficienti. Le multe raramente colpiscono i pirati della strada, chi passa con il rosso o a chi va troppo forte (tutte multe che non si possono impugnare perché non dipendono dai cartelli). La gran parte dei comuni non mira a rafforzare la sicurezza stradale ma si accontenta di incassare soldi facili colpendo solo le auto in sosta vietata. Facile ma non sempre giusto. Alcune volte anche il cittadino più retto è impossibilitato a posteggiare regolarmente, per colpa, guarda caso, dei comuni stessi che, non rispettando gli standard urbanistici prevedono un numero di posteggi che è la metà delle auto in circolazione. Per non parlare dell`inefficienza del trasporto pubblico che costringe i pendolari a prendere l`auto per poter raggiungere il posto di lavoro. Per questo riteniamo che gli automobilisti multati non siano tutti dei criminali e che a volte le loro proteste siano giustificate. Dunque? Dunque chiediamo che il rispetto del codice e la sua applicazione debba valere per tutti.

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