Finalmente l` Unione Europea ha dato il via libera alla sua prima black list con i nomi delle 92 compagnie aeree giudicate a rischio. Il Codacons, che aveva chiesto da tempo la pubblicazione delle liste nere, anche a Lunardi (il quale però, vale la pena ricordarlo, non aveva ritenuto opportuno farlo, ritenendolo inutile) esprime soddisfazione per la scelta di trasparenza fatta dall`Unione Europea, ma, al tempo stesso, avanza ulteriori richieste.
Non basta, infatti, per la sicurezza dei cieli, la lista nera delle compagnie aeree, ma occorrono anche quelle dei Paesi, degli aeroporti e degli aerei.
Queste le richieste ancora non soddisfatte che il Codacons aveva già avanzato e che ora ripropone:
1) Pubblicazione delle black list degli aeroporti. Come dimostrano i recenti black out informatici degli aeroporti italiani, la sicurezza non dipende solo dagli aerei ma anche dagli aeroporti. Chiediamo una lista di serie A e una di serie B a seconda degli standard di sicurezza adottati. Si dovrà tener conto non solo del tipo di strumentazione tecnica in uso (tipo di radar,?.) o della sicurezza antincendio, ma anche del traffico, ossia del numero di voli rispetto alla capacità massima dell`aeroporto (vedasi problema Linate);
2) Pubblicazione delle liste nere dei Paesi, ossia, ad esempio, gli Stati che secondo la FAA, l`organismo americano responsabile della sicurezza dell`aviazione civile, sono da inserire nella categoria 2, ossia in quella di serie B che non rispetta gli standard dell`Icao. In pratica non basta segnalare le cattive compagnie aeree, ma anche i cattivi Paesi d`origine, in modo da far sapere al consumatore in quali Stati vi è una normativa elastica che consente alle compagnie di quel Paese di non rispettare determinati standard internazionali.
3) Lista di serie A e di serie B dei veivoli. Si dovrà tener conto di alcuni dati oggettivi come l`anno di fabbricazione, l`anno di revisione, ma anche di indici di affidabilità dei modelli in circolazione, come il numero di incidenti registati da quel modello rapportati al numero dei veivoli in circolazione e del monte ore di volo.
Infine il Codacons chiede che ogni agenzia turistica affigga nei locali aperti al pubblico la lista nera dell`Unione Europea e che sia inserito nei contratti tipo l`elenco delle compagnie aeree con le quali il tour operator opera. Se, infatti, è certo che in Italia tale compagnie aeree non possono operare, questo non esclude che un cittadino italiano, con tour operator italiano, trasferendosi da una località estera ad un`altra, finisca, in caso di cancellazione del volo previsto, con l`utilizzare il velivolo di una compagnia inserita nelle black list.