I dati resi noti oggi dall`Istat sui prezzi alla produzione dei prodotti industriali, che a giugno hanno registrato un incremento su base annua dell` 8,2%, il dato più alto dal gennaio 2003, dimostrano il fatto che il Codacons aveva ragione. A pesare sull`inflazione, infatti, hanno inciso in particolare gli ultimi aumenti di gas ed energia. Al netto della componente energetica l`inflazione sarebbe stata quasi la metà (4,2% invece di 8,2%). Ebbene il Codacons aveva chiesto fin dall`aprile scorso “al prossimo Governo (il Governo Berlusconi non era ancora insediato) di intervenire in modo deciso sull`inflazione, riducendo le accise sui carburanti e congelando per il 2008 tutti gli aumenti tariffari a cominciare da quelli decisi nelle settimane scorse dall`Autorità per l`energia elettrica ed il gas“. Appello, purtroppo, rimasto tuttora inascoltato. Se si fosse fatto, oggi non avremmo questi dati così gravi e preoccupanti. Infatti, mentre prima la speranza era che a settembre l`inflazione su base annua potesse calare, dato che i primi rialzi di pane e pasta si registrarono proprio nel settembre 2007, come denunciato all`epoca proprio dal Codacons, ora questa eventualità rischia di svanire del tutto. Se a giugno si registrano ancora rialzi così significativi dei prezzi alla produzione, il rischio è che l`inflazione finale galoppi ancora nei mesi autunnali, mandando definitivamente sul lastrico le famiglie italiane.