SIAMO in recessione, i consumi soffrono e la crisi si fa sentire anche sui prezzi. A novembre, dice l?Istat, c?è stata infatti una brusca frenata dell?inflazione che, spinta dalla caduta dei prezzi dei carburanti, su base annua è scesa dello 0,8% dal 3,5 di ottobre al 2,7% tornando ai livelli di fine 2007. La riduzione mensile è stata dello 0,4%, un calo record che non si verificava da cinquant?anni (luglio 1959). Il crollo dei prezzi dal picco del 4,1% di luglio-agosto è un fenomeno europeo. L?inflazione di Eurolandia, secondo Eurostat, è precipitata al 2,1% rispetto al 3,2% di ottobre. Per ritrovarla così bassa si deve risalire a settembre 2007. «IL CALO dell?inflazione in tutta Europa ? sottolinea il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola ? pone le premesse per una significativa riduzione dei tassi della Bce. E si stima che il contenimento del carovita comporterà nel 2009 un risparmio in media a famiglia, rispetto ai picchi dell?estate, attorno ai 2800-3000 euro». Lo sgonfiamento del petrolio (54 dollari al barile ieri) ha inciso sulla benzina verde scesa del 10,5% rispetto a ottobre e del 7,5% annuo. Giù anche il gasolio dell?8,6 e del 2,1%. Se si registra una frenata dei trasporti (-2,3% compresi i biglietti aerei) e di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,4% con le tariffe di luce e gas in crescita dello 0,1% segno che l?effetto petrolio si farà sentire sulle bollette solo da gennaio) continuano a restare in tensione gli alimentari con un +0,1% (4,7% annuo). E ancora una volta a guidare i rialzi è la pasta: +0,5% mensile e 30% annuo. Più cari anche pane (0,2%), carne (0,2%) e latte (0,1%). Infine, novembre segnala anche un meno 0,6% per alberghi e ristoranti. Contro il caro-pasta è tornata in campo Coldiretti parlando di aumenti «scandalosi» di fronte a un prezzo del grano dimezzato e invocando l?intervento dell?Antitrust. Sulla stessa linea la Cia che denuncia come al meno 6,8% dei prezzi agricoli non corrispondano analoghi cali al consumo. I prezzi della pasta, però, ricorda Confcommercio sono destinati a scendere in modo consistente nei prossimi mesi mentre il calo dell?inflazione, in linea con l?Europa, si lega alla discesa delle materie prime. Ma a incidere sono anche recessione e crisi dei consumi confermate dal meno 1,5% (non accadeva dal 1980) dei prezzi alla produzione industriale. LE IMPRESE, avverte Venturi (Confesercenti) «sono ferme, la gente non compra e sull?economia reale scende la gelata». Così, se l?Isae anticipa che i prezzi scenderanno ancora per Venturi potrebbero «salire chiusure di imprese e disoccupazione». Per il leader Cisl Bonanni «un?inflazione minore è un bene ma segnala anche una depressione dei consumi». D?accordo Rienzi (Codacons) che ricorda che comunque le famiglie quest?anno subiranno una stangata da 1700 euro mentre Federconsumatori e Adusbef invocano interventi del governo per salvare i consumi natalizi a partire dalla detassazione delle tredicesime. Di «una delle poche notizie buone di questi momenti» parla infine il leader di Confindustria Emma Marcegaglia.