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Inflazione ancora in frenata

Inflazione ancora in frenata. Ad ottobre l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un calo, per il secondo mese consecutivo, portandosi al +3,5\% dal +3,8\% di settembre. E rallenta soprattutto la corsa dei prodotti della spesa quotidiana, per i quali l’inflazione scende al +4,6\% dal +5,4\% del mese precedente, il paniere dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dagli alimentari alla casa ai trasporti. In flessione in particolare i prodotti energetici (benzina compresa): ma continuano ad aumentare i prezzi del pane e soprattutto della pasta, che costa ancora oltre il 30\% in più rispetto ad un anno fa. E mentre i consumatori restano pessimisti, prevedendo già un Natale «magrissimo», il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola rassicura: ora la priorità sono investimenti e consumi. L’ulteriore rallentamento di ottobre, confermato ieri dall’Istat, è il risultato soprattutto del rallentamento dei prezzi del comparto energetico. Ma mentre per i carburanti si sono avuti significativi cali anche su base mensile (la benzina verde è diminuita in un mese del 4,7\% e il diesel del 5,1\%), un sostegno all’inflazione è venuto invece dalle tariffe dell’energia elettrica e del gas, che sono aumentate su base mensile, portando la variazione rispetto a ottobre 2007 al +11,3\% e +15,5\%. Cresce come conseguenza anche la spesa delle famiglie per abitazione, acqua, elettricità e combustibili, capitolo questo che ha messo a segno il maggior rialzo tendenziale (+7,5\%). Calano invece i costi dei trasporti (-1,1\% in un mese), ma non le tariffe aeree, che in un anno sono aumentate del 21,2\%. Continua senza freni poi la corsa dei prezzi di pane e pasta, cresciuti in un mese rispettivamente dello 0,1\% e dell’1,1\%: rispetto a un anno fa il pane costa il 6\% in più, la pasta addirittura il 31,6\%, anche se si registra per entrambi un rallentamento rispetto al tasso di settembre. Eppure rispetto all’inizio dell’anno il prezzo del grano duro per la pasta è più che dimezzato, precisa la Coldiretti, che considera «scandaloso» che questo, oltre ad aver provocato una situazione drammatica nelle campagne, non abbia portato alcun beneficio ai consumatori. Le «nuove pesanti impennate al dettaglio non si giustificano» nemmeno secondo la Cia. Il rallentamento dell’inflazione non convince tuttavia i consumatori. È semplicemente «conseguenza della caduta del potere d’acquisto e del crollo dei consumi» secondo Adusbef e Federconsumatori, che stimano che solo per gli aumenti di prezzi e tariffe le famiglie subiranno una perdita complessiva di 1.858 euro l’anno. Il Codacons prevede «un Natale magrissimo» e torna a rilanciare la proposta di un anticipo dei saldi. L’Adoc stima che l’85\% della prossima mensilità natalizia (1.190 euro in media per la precisione) sarà destinata a ‘sfumare’ in mutui, bollette, rc auto, e spese natalizie. Prova a rassicurare il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, che nel dato Istat vede confermata la necessità di «concentrarci ora sul rilancio di investimenti e consumi per evitare un rallentamento prolungato dell’economia»: per sostenere il reddito delle famiglie numerose e in condizioni di disagio, in particolare, sono in arrivo «forti sconti sulle bollette» grazie al bonus elettricità e al bonus gas, che saranno operativi tra un paio di mesi. Inoltre, ricorda Scajola, Mr Prezzi ha concordato con le organizzazioni della distribuzione promozioni e sconti per la pasta nel periodo natalizio.

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