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Inflazione dal 3,5 al 2,7% con il calo dei carburanti

  ROMA I prezzi dei carburanti crollano e il carovita tira il freno a mano nel mese di novembre. L’inflazione del mese scorso è scesa infatti a livelli che non si vedevano da dicembre dello scorso anno, passando dal 3,5% di ottobre al 2,7%. E il contributo fondamentale è arrivato da una consistente contrazione dei prezzi dei prodotti energetici. ALLARME DEI CONSUMATORI.  In realtà, mette però in guardia il Codacons, a parte il calo effettivo dei prezzi dei prodotti energetici, legato alla discesa del prezzo del petrolio, «si tratta solo di un illusorio calo tecnico che non può far gridare vittoria a nessuno, men che meno al Governo che nulla ha ancora fatto per abbattere l’inflazione». A fine anno l’associazione dei consumatori ha considerato che gli aumenti dei prezzi del 2008 determineranno una stangata di 1.700 euro a famiglia. Per Federconsumatori i dati Istat sull’inflazione sono «l’ennesima conferma della crisi e della forte contrazione dei consumi». L’associazione si augura che tra i «buoni propositi del governo per il 2009 ci sia anche di rilanciare il potere d’acquisto dei consumatori». «Quello che ci preoccupa maggiormente», ha dichiarato Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, «è che calano i prezzi dei prodotti energetici, ma non si registrano diminuzioni dei costi dei prodotti alimentari di prima necessità, quali pane e pasta, cioè, i costi che incidono in maniera determinante sul bilancio delle famiglie, soprattutto di quelle meno abbienti». Tra le misure che Federconsumatori chiede al governo di adottare ci sono una moratoria di prezzi e tariffe, per almeno 9 mesi e una defiscalizzazione, di 1.200 euro l’anno, per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati. DINAMICA DEI PREZZI. L’ulteriore rallentamento dell’inflazione a novembre, hanno spiegato i tecnici dell’Istat, riflette in primo luogo il brusco ridimensionamento della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni e in particolare di quelli energetici. I numeri, del resto parlano molto chiaro: l’aumento tendenziale dei prezzi di tutto il settore è infatti passato dal 10,4% di ottobre al +3,3%, mentre a livello mensile si è avuta una contrazione del 4,8%. GIÙ GASOLIO E BENZINA. Le notizie migliori arrivano quindi per gli automobilisti e per chi si sposta sulle due ruote: i listini della benzina verde hanno infatti registrato un calo congiunturale del 10,4%, con un tasso tendenziale del -7,5% (+5,5% a ottobre). Per il gasolio da autotrazione una diminuzione mensile dell’8,6% ha portato il tasso tendenziale al -2% dal +10,6% di ottobre. VIAGGI IN AEREO MENO CARI. Sempre cari, anche se meno del mese precedente, restano invece i viaggi aerei: il costo dei voli è infatti diminuito del 7%, ma su base annua i prezzi son cresciuti del 19,3%. IN CALO ANCHE MEDICINE. Sempre nell’ambito dei beni non alimentari e dei servizi, i listini dei medicinali sono scesi dello 0,1% rispetto a ottobre e del 4,4% sul 2007. I prezzi degli apparecchi per il trattamento dell’informazione aumentano invece del 3,3% su base congiunturale, ma diminuiscono rispetto all’anno prima del 10,6%. E ancor più consistente è il deprezzamento tendenziale dell’apparecchiatura e del materiale telefonico, pari al 20,6%, pur con un aumento mensile 2,5%. RISTORANTI, IN BASSO I LISTINI. Per Natale intanto, secondo un’indagine di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi)Confcommercio, gli italiani potranno godersi pranzi fuori casa a prezzi più contenuti. In nome di una politica anticrisi, infatti, il 21,4% dei ristoranti abbasserà i listini, mentre il 71,4% li terrà invariati e solo una piccola minoranza, il 7,1%, farà pagare un conto più salato.

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