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INFLAZIONE IN DISCESA AL 2,6%











In base alle prime stime dell’Istat a giugno l’inflazione è scesa dal 2,7 al 2,6%. Una variazione che va in controtendenza all’aumento dei prezzi in alcuni settori, a partire dall’rc auto per arrivare a quello ortofrutticolo e ittico. Per frutta e verdura infatti, nel solo mese di giugno, si registrano aumenti del 30% per fagiolini, albicocche, radicchio, patate, peperoni, pomodori, angurie, pesche e prugne, e aumenti fino al 25% per spinaci, lattuga, ciliegie e fragole. Incrementi di prezzi dovuti a speculazioni nascoste dietro l’alibi delle condizioni climatiche proibitive.

Nel settore ittico invece l’Intesa ha rilevato aumenti di prezzo per il pesce azzurro, che sappiamo essere un prodotto alimentare consumato dalla maggior parte delle famiglie meno abbienti, e che registra variazioni di circa 5% così come per lo sgombro, e del 18% relativamente alle sarde.
Inoltre, variazioni importanti si sono registrate per i molluschi che registrano percentuali di aumento del 4% dei totani; dell’ 11% delle seppie ; del 20% relativamente ai calamari .

Gli aumenti hanno ovviamente coinvolto anche prodotti più sofisticati, riservati a cerchie di consumatori più ristrette, come i crostacei per cui si sono constatati aumenti notevolissimi sia sul gambero rosa pari al 26% che del 55% relativamente al gambero rosso.

Con aumenti del genere, in settori che pesano in modo non indifferente sui bilanci delle famiglie, il dato dell’inflazione in discesa appare un controsenso. Ma oramai i cittadini sono abituati ai dati sorprendenti dell’Istat, e alla favola dell’inflazione in discesa, sinceramente, non crede più nessuno.






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