L’Istat rileva in ritardo e male il carovita galoppante, che grazie al caro petrolio ha fatto impennare già da diversi mesi in tutta Europa l’indice generale dei prezzi al consumo, eccetto che in Italia, dove l’istituto centrale di statistica, folgorata sulla Via di Damasco, ha visto crescere l’inflazione ad ottobre, specie con il caro-energia che ha però registrato il raffreddamento del costo del barile. C’è qualcosa che non va nel paniere e nei pesi dell’Istat, che si ostina a fotografare una realtà lunare, fuori dal comune e da qualsiasi senso del ridicolo.
Il settore energia, con un peso sull`indice generale del 6 per cento, continua a mostrare significativi rialzi, con una crescita dei prezzi del 2,4% su base mensile e del 12,5% su base annua (era stata pari all`11,6% a settembre): aumentano luce (+3,9% mensile e +7,1% annuo); gas (+1,8% e +10,7%); la benzina (2,3% sul mese e del 14,4% sull’ anno, il gasolio rispettivamente a +2,8% e +21,7%); il gasolio da riscaldamento, salito nel mese dell`1,8% ed in un anno del 17,3%; la casa, che registra infatti un rincaro-boom dell`1,2% su base mensile (+6,1% annuo) e i trasporti (rispettivamente +0,3% e +5,2%); l`istruzione, cresciute dell`1,1% su base mensile e del 3,1% su base annua.
Una raffica di rincari perfino nei generi alimentari, che dovrebbero invece diminuire per effetto della mancanza di domanda, data la propensione delle famiglie a tirare la cinghia e della psicosi collettiva generata dall’influenza aviaria, che ha ridotto drasticamente del 50 per cento sia i prezzi che i consumi.
L’inflazione reale oscilla ad ottobre in una forchetta tra il 4,2 per cento (l’Istat ha probabilmente fatto un’inversione dei numeri) ed il 7,9 per cento, mentre per i redditi annui sotto i 10.000 euro, per i pensionati al minimo e per quel 20 per cento delle famiglie che non abita nella casa di proprietà e deve pagare il ?caro affitti?, il carovita è addirittura superiore al 18 per cento !
