La conclusione sull’inflazione a cui è arrivato l’On. Bruno Tabacci, attraverso un’indagine conoscitiva sui prezzi condotta dalle Commissioni Industria del Senato e Attività produttive della Camera sono le stesse che l’Intesa dei consumatori va ripetendo da mesi: serve più concorrenza in tutti i settori economici.
L’Italia, purtroppo, detiene il record negativo delle tariffe più alte d’Europa nei settori energetici, luce, gas, ecc., e nulla il Governo ha finora fatto per migliorare la situazione in questi settori fondamentali per i redditi delle famiglie italiane.
E proprio come una strigliata al Governo deve essere letta l’analisi sull’inflazione di Tabacci, che sottolinea tutte le carenze presenti nel nostro paese, e come un invito ad intervenire in tempi stretti apportando quelle modifiche che l ?Intesa ha più volte richiesto e cioè:
A) prima di tutto occorre aprire un confronto serio e serrato tra consumatori e Istat, finalizzato a rendere il paniere su cui si calcola l’inflazione il più vicino possibile alla realtà degli acquisti delle famiglie e migliorare i metodi e le rilevazioni dei prezzi effettuate dai comuni d’Italia, migliorando quindi ruoli e funzioni dell’istituto di statistica.
B) Il Governo poi deve aprire un serio tavolo di confronto sul caro-vita tra le parti sociali interessate al fenomeno. Per l’Intesa dei consumatori una misura che il Governo deve adottare da subito è la creazione di un accordo esteso a tutti gli esercenti e professionisti d’Italia, in cui vi sia un paniere composto da 50 – 60 voci (tra cui anche le tariffe di alcune categorie professionali), i cui prezzi dei beni che lo compongono devono restare bloccati a tempo determinato, allo scopo di frenare la corsa dell’inflazione. Tale accordo deve anche prevedere controlli e sanzioni per gli esercenti o professionisti scorretti. E’ necessario poi liberalizzare i saldi fin da subito, slegandoli da norme restrittive, inutili e dannose per la collettività.
C) Devono poi essere adottate queste misure:
– Abbassare l’IVA sul gas da riscaldamento dal 20% al 10% tramite decreto legge
– Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione perché le tariffe non superino il tasso d’inflazione programmata dell’ 1,4% (autostrade, ferrovie ecc.)
– Definire da parte del Governo, il tasso applicato ai cosiddetti mutui agevolati, oggi attorno ad una media del 17% e quindi per legge tasso usurario e portarlo sotto l’8% come già applicato ai mutui ordinari. Questa manovra sgraverebbe di molte centinaia di migliaia di euro le famiglie e inoltre permetterebbe alle Regioni ( che oggi concorrono a quelle spese) investimenti in edilizia popolare con effetti di calmieramento degli affitti;
– Bisogna inoltre accelerare le riforme in questi settori:
a) Nel commercio e nella distribuzione al dettaglio prevedendo spazi di vendita diretta da parte dei produttori.
b) Nelle assicurazioni le cui polizze RC Auto possono essere ridotte del 26% con le proposte che l’Intesa ha fatto al Governo ed alle Commissioni Parlamentari
c)Accelerare le riforme strutturali nel settore elettrico e del gas, settori in cui abbiamo primati negativi a livello europeo sulle tariffe
d)Nel settore della distribuzione dei carburanti che, se razionalizzato seriamente, può comportare una riduzione di 5cent al litro e se inoltre allargato alla grande distribuzione, ulteriori 5 centesimi di euro.