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INFLAZIONE: L’ISTAT DIMENTICA UNA VIRGOLA







I dati preliminari diffusi oggi dall’Istat relativamente al mese di novembre, vedono un’inflazione stabile al 2,2%. Un dato positivo, che si scontra con il pesante aumento speculativo dei prezzi dell’ortofrutta registrato in questo mese, con costi di frutta e verdura impennati sui banchi di mercato.

Ancora una volta ? afferma Intesaconsumatori (ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI) ? i dati edulcorati della nostra Istat, confliggono con quelli dell’Eurostat, che vedono un’inflazione molto più alta, e con l’imminente decisione della BCE costretta già da domani ad alzare i tassi di interesse proprio per combattere quell’inflazione che morde in Europa, ma che continua ad essere sotto controllo in Italia.

Per Intesaconsumatori l’inflazione reale, per le categorie con reddito pari a 1.500 euro al mese, è compresa tra il 6,4% e l’8,6%; la situazione peggiora però se si considerano i redditi minimi fino a 516 euro (ad esempio pensionati), per i quali l’inflazione reale è del 22%. E’ il caso di dire allora che l’Istat ha dimenticato una virgola!












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