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INTESACONSUMATORI CHIEDE AGLI ISTITUTI DI CREDITO DI ADEGUARE LE LORO SALATE PRETESE








Al record delle condanne contro l’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea in materia di ambiente, agricoltura e tutela dei consumatori, come riportato oggi dall’inchiesta de Il Sole 24 Ore, rischia di aggiungersi ben presto l’ulteriore sanzione che riguarda le banche, che continuano imperterrite a pretendere il doppio addebito – sia all’ordinante che al ricevente all’insaputa del primo – sui bonifici transfrontalieri.

Il Regolamento della Commissione Europea 2560/2001 infatti, stabilisce che vengano applicate ai trasferimenti di denaro (bonifici) da un Paese all’altro della Ue, le stesse commissioni applicate in quello nazionale e mentre tutte le banche europee hanno adeguato le loro pretese alle disposizioni comunitarie, le banche italiane continuano ad applicare il doppio addebito, procedendo addirittura ad un aumento dei costi dei bonifici, attestati in media a 4,5 euro.

E’ stata la stessa Commissione europea ad aver segnalato alla Banca d’Italia l’ennesimo abuso delle banche italiane, minacciando l’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia se non riuscirà ad impedire la violazione della norma europea, recepita nove mesi fa dal Regolamento n°2560 del 2001, che impone alle banche di applicare ai bonifici transfrontalieri lo stesso prezzo applicato ai bonifici nazionali.
Tale obbligo, che riguarda le somme trasferite negli Stati membri del valore fino a 12.500 euro (dal 1° luglio 2006 sarà esteso anche ai bonifici di valore compreso tra i 12.500 e i 50.000 euro), non può essere derogato dai soliti pretesti degli istituti di credito italiani, campioni europei nel dribblare disposizioni tendenti ad armonizzare i costi dei servizi bancari, pari in media a 521 euro l’anno in Italia, quindi i più cari in assoluto d’Europa.

Intesaconsumatori, nel denunciare ancora una volta le continue vessazioni delle banche anche nel settore dei trasferimenti di denaro da un Paese all’altro, ricorda agli utenti la possibilità di difendersi segnalando le violazioni alla Commissione Ue ed alle autorità giudiziarie nazionali che sono tenute a far rispettare i regolamenti europei come quelli interni non escludendo di avviare un’azione legale per far restituire agli utenti somme indebitamente percepite dalla data del settembre 2003.






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