COMUNICATO STAMPA DEL 26-10-10
INTOSSICATA DA FUNGHI: GRAVE UNA COPPIA A MILANO
OGNI ANNO 40.000 INTOSSICAZIONI
I CONSIGLI DEL CODACONS: NON IMPROVVISATEVI ESPERTI E RIVOLGETEVI AGLI ISPETTORATI MICOLOGICI DELLE ASL
La notizia della coppia di 50enni, residenti a Osnago, in rianimazione per aver forse ingerito il velenosissimo amanita falloide, riporta d’attualità il triste primato dell’Italia, dove ogni anno si stimano 40.000 casi di intossicazioni da funghi, una vera e propria epidemia che purtroppo passa sotto silenzio. Solo nei casi più gravi, come quello di oggi, infatti, ci si occupa del problema.
“Sono troppi gli italiani che si considerano sufficientemente esperti pur non avendo seguito alcun corso specifico. Eppure basterebbe un po’ più di umiltà, per non dire responsabilità, per ovviare al problema, rivolgendosi agli Ispettorati micologici delle Asl per far esaminare i funghi raccolti. La certificazione di commestibilità dei funghi per l’autoconsumo è rilasciata gratuitamente. Assurdo, quindi, non farli esaminare ed incorrere in inutili rischi” ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. Purtroppo si stima che solo il 5% degli italiani faccia controllare i funghi dagli Ispettorati delle Asl.
Di seguito alcuni consigli del Codacons:
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Non tentate di raggiungere il fungo a tutti i costi. Se il pendio è troppo scosceso, rinunciateci!
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Non fate esperimenti, raccogliete solo i funghi che ritenete di conoscere;
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Raccogliete i funghi in aree non sospette d’inquinamento chimico o microbiologico (discariche di rifiuti, cimiteri ecc.);
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Pulite sommariamente i funghi nel punto in cui si raccolgono, ad esempio da terriccio, foglie e/o corpi estranei;
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Riponeteli in contenitori rigidi ed aerati (ad es. cesti di vimini);
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Suddivideteli per specie. Tenete quelli eventualmente “dubbi” rigorosamente separati dai funghi che presumete siano mangerecci;
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Disponeteli su un solo piano, senza pressarli eccessivamente;
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I funghi devono essere maturi, freschi, non congelati o scongelati, interi, non recisi, non spezzettati, non lavati né privi di parti essenziali al loro riconoscimento, sani e in buono stato di conservazione, puliti;
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Sottoponete all’esame di commestibilità, nel più breve tempo possibile, l’intero quantitativo raccolto. In Italia ci sono 330 Ispettorati micologici presso le Asl.
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Considerate i funghi un alimento da gustare una tantum, non più di una volta alla settimana;
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Consumateli ben cotti (il calore inattiva alcune possibili intossicazioni); se crudi, solo in modica quantità e freschissimi;
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Non dateli a bambini e donne in stato di gravidanza;
Un ultimo consiglio, il più importante. Se dopo il pasto insorgono disturbi, recatevi immediatamente al Pronto soccorso, portando con voi gli avanzi o i residui di pulizia. Ricordatevi che in alcuni casi l’intossicazione può essere a lunga incubazione ed i sintomi, dunque, possono comparire anche dopo alcuni giorni.