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LA CORSA DEI TASSI E I MUTUI DELLE FAMIGLIE

MILANO NON SI ARRESTA la corsa dei tassi di mercato. E i mutui a tasso variabile, la cui rata è ancorata alle fluttuazioni dell’Euribor, diventano sempre più costosi, facendo scattare la protesta dei consumatori riuniti nel Codacons che chiedono un intervento immediato del Governo. NONOSTANTE la Bce stia preparando il terreno a un taglio dei tassi che, secondo gli economisti, potrebbe arrivare già il prossimo mese, il tasso Euribor a tre mesi è volato ieri mattina al nuovo record del 5,34% dal 5,33% di giovedì. Il tasso che una banca paga sui prestiti di fondi trimestrali concessi da un’altra banca sul mercato della liquidità è continuato a salire per la terza seduta consecutiva, trascinando nella sua corsa anche le rate dei mutui a tasso variabile, che lo utilizzano come benchmark a cui aggiungere uno spread. Anche il tasso a un mese è balzato al record, al 5,13% (un punto base in più rispetto a giovedì). Tassi così alti, nonostante le possenti iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali si spiegano con la mancanza di fiducia che attraversa i mercati. Le banche continuano a trattenere liquidità, non fidandosi di prestarsela reciprocamente sui mercati interbancari, e i fondi comuni sono dirottati sui titoli di Stato: il risultato è una scarsità di fondi sui mercati interbancari, che provoca automaticamente un rialzo dei tassi di mercato. Sul fronte delle Borse, invece, torna la fiducia con una chiusura di settimana in deciso rialzo per Piazza Affari e per i principali listini europei. Il Mibtel ha guadagnato l’1,82%, l’S&P/Mib il 2,59%, l’All Stars invece ha chiuso invariato. Hanno guadagnato terreno anche Francoforte (+2,41%), Londra (+2,26%), Parigi (+2,96%), Amsterdam (+3,99%), Madrid (+3,78%) e Zurigo (+2,21%). In forte rialzo il comparto finanziario, con l’indice Euro Stoxx dei titoli bancari che ha fatto segnare un progresso del 6%. Unicredit si è ripresa quasi tutte le perdite della settimana, con un rally del 9,6% che l’ha riportata sopra i 3 euro, a 3,08 euro, con scambi pari all’1,46% del capitale, dopo le forti pressioni dei giorni scorsi. Dall’Olanda vengono però brutte notizie: il gruppo assicurativo-bancario Fortis cederà le sue attività chiave allo Stato olandese, per 16,8 miliardi di euro. Attesa nei mercati anche per le decisioni del mezzo G8 convocato oggi a Parigi da Nicolas Sarkozy sul piano europeo per le banche. Tutti vogliono capire se l’Europa politica è in grado o meno di articolare una risposta unificante che non sia la semplice sommatoria di 27 posizioni e azioni.

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