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La corsa dell`oro nero

romaIl prezzo del barile scende in picchiata, ieri ha chiuso con un nuovo forte ribasso a 118,60 dollari al barile, in flessione del 2,3%, ma il prezzo dei carburanti scende con il contagocce. E le associazioni dei consumatori non ci stanno. Adusbef e Federconsumatori denunciano la lentezza dei ribassi, nel periodo di punta dell`esodo estivo, e chiedono con forza un taglio dei listini fino a 1,40 euro al litro. Il Codacons punta il dito contro le compagnie petrolifere e chiede l`intervento di governo e Antitrust, sospettando “cartelli e speculazioni“. Scendono in campo anche i gestori: nel mirino la Tamoil, accusata dalla categoria di scaricare su chi gestisce i distributori il peso della Robin Tax, con il rischio di altri aumenti per gli utenti. Dopo la catena di record che aveva portato il greggio sulla soglia dei 150 dollari a metà luglio, con il massimo storico di 147,27 dollari l`11 luglio, il petrolio ha invertito rotta e ieri è sceso ancora a 118 dollari per la prima volta da tre mesi. Per contro i prezzi consigliati dei carburanti, ossia quelli di riferimento che le compagnie indicano ai gestori, oscillano tra 1,481 e 1,489 euro al litro. Il 15 luglio erano saliti, sulla scia del caro-greggio, fino a quota 1,56 euro, il livello più alto mai raggiunto. Rispetto a questo picco, il calo a tutt`oggi si aggira sui 7 centesimi al litro. Troppo poco, dicono i consumatori. I primi di maggio, quando il petrolio era sui livelli attuali, la benzina viaggiava su quota 1,47 euro/litro, il gasolio su 1,45. “Rispetto ai massimi, il petrolio ha perso quasi 30 dollari, cioè il 20% – sottolinea il Codacons – mentre la benzina è scesa meno del 5%“. L`associazione è convinta che i petrolieri stiano, “come ogni anno, speculando sulle vacanze degli italiani. Il prezzo dei carburanti dovrebbe calare immediatamente del 15%“, sostiene il Codacons e il fatto che “ciò non sia avvenuto accentua i sospetti di cartello e di speculazione a danno degli utenti“. Una richiesta di intervento indirizzata all`esecutivo arriva anche da Adusbef e Federconsumatori, secondo cui benzina e gasolio dovrebbero scendere a 1,40 euro al litro. E per calmierare i prezzi, il passo ulteriore è accelerare le liberalizzazioni del settore, “arrivando ad avere sul territorio almeno 2000 pompe bianche“, cioé indipendenti, che secondo le associazioni garantirebbero agli utenti un risparmio diretto di circa 7-8 centesimi al litro. Intanto è battaglia tra le sigle dei gestori e Tamoil. Faib, Fegica e Figisc hanno annunciato che dal 15 settembre, nei distributori della compagnia libica, i gestori potranno fissare liberamente il prezzo dei carburanti, senza alcun limite, perché la disdetta degli accordi con la società ha fatto cadere la clausola di un tetto massimo. Questo “di fatto, consente a Tamoil di trasferire sui gestori ben più dell`onere previsto dalla Robin tax“. E il rischio è che l`onere ricada sul consumatore.

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