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LA FERRARI BATTE LA MCLAREN MERCEDES, IL CODACONS E LE LEGGI DELLO STATO ITALIANO






Incredibile sentenza. Secondo il giudice di Monza Patrizia Re “non può escludersi la sussistenza del fumus boni iuris“ (ndr. apparenza di ragione), il legislatore poi “ha espressamente vietato la pubblicità di tali prodotti“, “si profila, nella esibizione del marchio Marlboro, il pericolo reale di un effetto evocativo di prodotti da fumo“, inoltre “ciò a differenza di altri marchi, meno conosciuti“. Tutti elementi, insomma, “che fanno apparire l`azione verosimilmente fondata“. Dunque abbiamo vinto il ricorso d`urgenza ex art. 700 del Cod. Proc. Civ. presentato contro la Ferrari per vietare la pubblicizzazione del marchio Marlboro? No! Abbiamo perso! Perché? Non c`è il periculum in mora, dato che la Ferrari lo fa da anni. “E` singolare che non sia riconosciuto il periculum in mora, visto che l`imminenza del pregiudizio è venuta meno innanzitutto perché è stato il tribunale stesso a fissare l`udienza dopo il Gran Premio di Monza e non prima“ ha dichiarato il presidente del Codacons avv. Marco Maria Donzelli. Un cavillo insomma.
“Ci abbiamo provato ma non ce l`abbiamo fatta. Il giudice ha respinto il ricorso del Codacons con il quale chiedevamo alla Ferrari di non pubblicizzare il nome della nota marca di sigarette, almeno nel Gran Premio d`Italia di F1, visto che le leggi dello Stato italiano lo proibiscono. Lo sapevamo fin dall`inizio che la battaglia era difficile. Si trattava di andare controcorrente. Ci sono pochi giudici che hanno questo coraggio. Avevamo, però, il dovere morale di provarci visto che ogni anno migliaia di persone muoiono per i danni da fumo. La pubblicità abbinata ai campioni dello sport è particolarmente dannosa perché ha diretta influenza sugli adolescenti. Inutile spendere migliaia di soldi in campagne di comunicazione se poi i miti e gli eroi dei ragazzi sono i primi a pubblicizzare marche di sigarette. Eppure ci siamo sentiti chiedere come mai ce la prendevamo con la Ferrari e non con la Bar o la Jordan Ford. E` proprio perché la Ferrari è amata da tutti gli italiani che dovrebbe dare il buon esempio. Chiedevamo al giudice di condannarla ad attuare, a proprio spese, una campagna informativa di portata nazionale contro il fumo, per compensare questi effetti dannosi. Non è stato possibile“ prosegue con amarezza Donzelli. “E intanto la gente muore di cancro e intanto i bambini ed i giovani guardano la pubblicità delle sigarette in tv. Festeggiamo, dunque, la vittoria della Ferrari“ ha concluso Donzelli.

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