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La Fiavet chiede un incontro con Gesac per caos e disagi

I pendolari delle isole ormai non ci fanno neanche più caso. Per loro, il caos agli imbarchi degli aliscafi per Capri o Ischia è normalità. Per i turisti, invece, è una pessima presentazione. Code lente alle biglietterie, con postazioni insufficienti per contenere l`assalto. Per fortuna ci sono i bar e i servizi igienici puliti ma, come confessano alcune coreane, «pochi e indiscreti, perché costringono a fare la fila davanti a tutti». Se gli orientali tengono alla privacy, gli occidentali considerano basilare ottenere informazioni. Passi per le scritte minuscole dei maxi-display, ma per molti europei «è ingiustificabile che i tabelloni ai moli siano spenti. Chi prende l`aliscafo per la prima volta non riesce a intercettare quello giusto». La soluzione? «Un messaggio vocale bilingue, come in stazione o aeroporto». Manca un infopoint sui servizi e collegamenti. E Alilauro, per ovviare al disagio, ha dotato due hostess di penne con all`interno gli orari delle loro linee. Nei giorni feriali, molti habitué lamentano che l`area «diventa terra di nessuno». Scippi, borseggi e furti di valigie aumentano anche perché «non c`è videosorveglianza e l`apertura su via Acton favorisce la fuga dei malviventi». Per un viaggio in traghetto i disagi non diminuiscono. Dal Beverello si raggiunge a bordo di una navetta il molo Pisacane, da febbraio unico scalo delle navi. Chi decide di andarci a piedi dopo pochi metri capisce di aver fatto una pessima scelta. Attraversare il molo, passando per il varco Immacolatella può essere rischioso, perché non c`è sorveglianza. Meglio l`autobus. Due fermate e si arriva a destinazione. Però ci sono i cantieri su via Marina che costringono a camminare sulla carreggiata, tra le auto che sfrecciano a tutta velocità. Arrivati a destinazione, ci si trova di fronte un edificio rinnovato (ma dal lato mare l`intonaco cade a pezzi), con marmi lucidi, panchine e toilette pulite. Nella galleria per ora ci sono solo un bar ben fornito e una farmacia. L`infopoint è un tavolino minuscolo nella hall, con una hostess che fa del suo meglio. Per chi vuole acquistare il titolo di viaggio ci sono solo una biglietteria Caremar e una Medmar, nelle ore di punta la fila è garantita e un cartello avvisa che non è possibile pagare con carta di credito o bancomat. Il dramma arriva per sapere gli orari. Nessun tabellone né pannelli appeni al muro, ma un foglio anonimo al vetro da sostituire ogni volta.

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