Una estate, quella appena trascorsa, che per il turismo italiano "è andata male", perdendo fatturato, presenze e quote di mercato. Ed ora è tempo di ripartire "con idee e programmi nuovi o si rischia di avere il destino segnato". È il massimo responsabile politico del turismo, il sottosegretario Michela Vittoria Brambilla, a fornire un giudizio così netto sull’andamento della stagione turistica, e lo ha potuto fare sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio Nazionale del Turismo, in collaborazione con Banca d’Italia, Unioncamere e Istat. Per il sottosegretario Brambilla questo calo era "prevedibile" per lo scandalo dei rifiuti di Napoli; "prevedibile" anche la perdita dei turisti americani (-25,3%), per il basso valore del dollaro rispetto all’euro e per la crisi economica e finanziaria degli Usa. Da "non prendere sotto gamba", secondo la Brambilla, il calo dei turisti tedeschi, austriaci e svizzeri e di quelli provenienti dal Sud Est asiatico. Per migliorare la condizione del turismo in Italia, secondo il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, bisogna puntare di più sul coordinamento tra enti, per una politica unitaria. Per il direttore generale della Fipe-Confcommercio, Edi Sommariva, "bisogna inventare un nuovo modello di turismo, fatto di servizi integrati che rappresentano il vero tessuto connettivo del paese, la valorizzazione delle risorse che rende appetibile un luogo". Più netto il giudizio del Codacons: "Gli italiani hanno semplicemente finito i soldi". Ed analizzando solo la settimana di Ferragosto, l’Istat rileva che negli alberghi italiani, rispetto al 2007, gli arrivi sono diminuiti del 2,1%, ma sono aumentati dell’1,6% i giorni di presenza. Rispetto al 2007, il 12,2% in più degli italiani è rimasto a casa. Ma a preoccupare non sono tanto le non partenze dei connazionali, quanto le cifre che mostrano il calo generale di arrivi durante l’estate 2008. A luglio e ad agosto sono stati il 6,1% in meno, rispetto al 2007, gli italiani che sono partiti verso una località italiana per trascorre le vacanze; meno 5,7% i pernottamenti registrati a nome di clienti stranieri. La stagione è andata particolarmente male al Sud e nelle Isole: con un calo del 18,4% per quanto riguarda i pernottamenti e del 16,5% sul fronte degli arrivi.