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La preoccupazione dei nostri governanti è non fare brutta figura con gli americani

“L`Italia è una repubblica delle banane?“. Il fronte del “No Dal Molin“ è rimasto stupefatto dinnanzi alle argomentazioni portate dall`Avvocatura di Stato nel ricorso al Consiglio di Stato. “Da come la difesa del governo pone la questione- commentano i no base- sembrerebbe che il progetto Camp Ederle 2 fosse una questione d`immagine. La preoccupazione dell`avvocatura è quella di non perdere tempo per non fare brutta figura con gli americani. Di fare brutta figura con noi italiani invece non sembrano preoccuparsi.Si dia il via libera ai lavori, quindi, anche se non esiste il progetto, se le normative non vengono rispettate, se la comunità finisce col subire manu militari un`opera così impattante. Dopotutto, l`immagine dell`Italia e dei suoi governanti gli statunitensi l`hanno chiaramente espressa all`ultima riunione del G8, affermando che il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio“. Alla ricorrente accusa di “antiamericanismo“, il fronte risponde quindi imputando ai governanti di casa nostra di essere “affetti da un`irreversibile ed inguaribile sindrome da Nando Mericoni, lo straordinario Alberto Sordi di `Un americano a Roma“`.Mentre l`Avvocatura contesta la sentenza sospensiva del Tar sostenendo che “l`atto di concessione non c`è perché non esiste il progetto“, i ricorrenti di Codacons rilanciano presentando una denuncia penale alla Procura di Vicenza per accertare eventuali reati per abuso d`ufficio, rifiuto d`atti d`ufficio, frode processuale, falso in atto pubblico e falso ideologico.Tra i vari aspetti della vicenda contestati dall`associazione consumatori vi sono anche l`invito del commissario Costa, nel suo carteggio con il ministro Parisi, ad evitare la Valutazione d`impatto ambientale: “In effetti rimane un senso di forte disagio- scrive Codacons- all`idea che il commissario straordinario, in accordo col ministro, possano ritenere utile eliminare l`obbligo di redazione della Via al solo fine di evitare ostacoli al progetto Usa. In particolare non si comprende come sia possibile posporre le esigenze e la tutela della cittadinanza ad accordi burocratici, per quanto di grande rilevanza internazionale“.

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