Pochi mesi fa il CODACONS aveva sollevato una questione che suscitò non poco scalpore. Si trattava dei motorini truccati, ossia degli scooter a cui vengono tolti i diaframmi che ne limitano la velocità a quella imposta dal Codice della Strada.
Faceva notare il Codacons che nessun motorino (che abbia effettuato il rodaggio) in circolazione sulle strade presenta questi diaframmi, per cui gli scooter raggiungono velocità elevate a volte sfiorando anche i 100 km/h. Una volta venduto il ciclomotore, infatti, gli stessi rivenditori raccomandano all’acquirente di eliminare i diaframmi che limitano la velocità, non appena si sia effettuato il rodaggio ( in genere 1000 km percorsi). Anche le officine specializzate, su richiesta, effettuano tale operazione dietro pagamento. Tuttavia gli scooter e i loro sistemi di sicurezza potrebbero essere collaudati su velocità decisamente inferiori.
In tutti i casi l’art. 97 del codice della strada, afferma: ?Chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende ciclomotori che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dall`articolo 52 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 121.200 a lire 484.400. Alla stessa sanzione soggiace chi effettua sui ciclomotori modifiche idonee ad aumentarne la velocità oltre i limiti previsti dall`articolo 52.?.
Di qui il Codacons presentò un esposto a varie Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini a tutto campo per fermare questa illegalità divenuta oramai prassi consolidata. Non solo. L’associazione sottolineava anche le responsabilità penali, in caso di morte o incidente del conducente lo scooter privo di diaframma, a carico del rivenditore o del meccanico che sullo stesso motorino aveva effettuato le modifiche, nonché la possibilità delle assicurazioni di non pagare per danni a terzi causati da scooter modificati.
La prima Procura a rispondere è quella di Palermo, città dove il problema di scooter selvaggio, spesso guidato senza casco, è particolarmente sentito. Il Procuratore Emanuele Ravaglioli, infatti, ha convocato per domani 28 febbraio alle ore 9:30, il vicepresidente del Codacons, Avv. Giuseppe Ursini, al fine di sottoporlo a interrogatorio, come persona informata dei fatti, sull’esposto presentato dal Codacons, e avviare così l’iter giudiziario che porterà, si spera, a risolvere una situazione che provoca ogni anno migliaia di morti sulle strade.