VOGLIA di un vestito nuovo, ma pochi soldi in tasca. Prima del superfluo viene il necessario, così i desideri restano nel cassetto mescolati agli abiti vecchi. E i negozi di abbigliamento, calzature e accessori certo non sorridono. Mai come quest?anno la crisi stritola il settore ?no-food?. Per rinnovare, si aspettano i saldi di fine stagione, anche se la stagione invernale, a rigor di calendario e pure di clima, non è ancora cominciata. Le associazioni dei consumatori si dividono: saldi liberalizzati, chiedono Federconsumatori e Adusbef tirando uno schiaffo alla stagione dei ribassi e puntando a una campagna di vendita caratterizzata dall? abbassamento generalizzato dei prezzi, mentre il Codacons vuole saldi subito: «Vista la situazione, è indispensabile anticipare i saldi a dicembre, così da non bruciare le tredicesime e alleggerire la spesa dei cittadini per i regali, gli addobbi, i giocattoli e le altre voci di spesa classiche del Natale». LE DISCUSSIONI arrivano mentre in città si registra un fatto del tutto nuovo: in alcuni negozi, già da qualche giorno, sono partiti i saldi ?occulti?. Di cosa si tratta? Strategie degli esercenti, costretti ad abbassare i prezzi per vendere. Ma, essendo le svendite di fine stagione regolamentate da una legge e bloccate fino a dopo le feste, non si può parlare di saldi veri e propri, quelli partiranno dopo il 2 gennaio secondo una calendarizzazione decisa regione per regione. Per attirare i clienti si sono diffuse le vendite promozionali che dovrebbero preludere al rinnovo dei locali del negozio. Cosa che poi non sempre accade. «Per ora sono casi limitati ? spiega Gilberto Bacci di Confesercenti ?, ma bisogna capire che la crisi non si risolve certo anticipando le svendite». Confesercenti chiede che la data dell?inizio dei saldi venga uniformata in tutt?Italia, «così da evitare le migrazioni da una regione all?altra per acquistare i capi più importanti, come i cappotti e gli abiti». «Detto questo ? conclude Bacci ?, ci aspettiamo delle risposte. Dal governo centrale la detassazione delle tredicesime, dal governo della Toscana l?istituzione di un gabinetto di crisi». Proprio per far fronte alla crisi, a Palermo è nato il «Corner outlet», prenderà il via il 15 novembre: in un angolo, all?interno dei negozi, si possono acquistare alcuni prodotti a prezzi di assoluta convenienza, con consistenti abbattimenti del prezzo di vendita e i listini depositati in Camera di Commercio per assicurare massima trasparenza. Potrebbe essere un?idea. Ma qui a Firenze, alcuni grandi negozi, anche in centro, hanno aperto filiali outlet a poche centinaia di metri di distanza: prezzi vantaggiosi per comprare capi delle passate stagioni. Mentre Adusbef e Federconsumatori lanciano un grido di dolore: «Tutti i dati confermano, se ce ne fosse bisogno, le analisi di questi mesi, concordi nel registrare un progressivo crollo dei consumi, che danneggia le famiglie ancora prima delle imprese». «Vista l?insensibilità dimostrata da coloro che hanno responsabilità di governo e che stanno mettendo in campo una politica di tagli delle risorse ? sottolineano le due organizzazioni ? è necessario che, dal canto loro, tutte le forze sociali convergano verso la rapida realizzazione di tre questioni fondamentali: un tavolo attorno al quale decidere una moratoria sui prezzi dei beni di largo consumo, dando inoltre inizio a una campagna di vendita caratterizzata dalla riduzione dei prezzi, facendo saltare la stagione dei saldi, per, finalmente, liberalizzarli; un forte processo di defiscalizzazione, che inizi con l?utilizzo della tredicesima mensilità; una riduzione del carico fiscale sui prodotti energetici, a partire dell?equiparazione dell?Iva sul gas al 10%». «Indipendentemente da chi si farà promotore dell?iniziativa, che sia la stessa Confcommercio, la Confindustria o i grandi sindacati ? concludono ? quello che ci interessa e che riteniamo di primaria importanza, vista la drammatica situazione in cui versano le famiglie italiane, sono i risultati e la condivisione degli obiettivi».