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LA RIVOLTA DEI FANNULLONI : RICORSO AL TAR

La carica degli scansafatiche. Colpito nell`orgoglio, l`esercito dei “fannulloni“ è pronto a brandire timbri e carta bollata. E si prepara a fare ricorso al Tar del Lazio. Nel mirino le norme del governo per contrastare l`assenteismo. Ma c`è di più. Qualcuno convinto che l`unione faccia la forza si inventa il Co.F.O. E nasce il Comitato Fannulloni Operosi – 110 tra dipendenti statali e dirigenti – che sta già facendo incetta di firme in tutt`Italia. “Non bisogna fare di tutta l`erba un fascio“ spiega Pippo Saieva, membro del Co.F.O. “Il ministro dovrebbe constatare chi lavora e chi no. Si parla solo dei doveri del dipendente senza considerare i diritti. E abbiamo pure il contratto scaduto da più di un anno“. A preparare il ricorso sarà l`avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons convinto che prima dei semplici dipendenti debbano essere messi sotto controllo i vertici di enti e ministeri. Nel documento che arriverà ai giudici amministrativi, si sottolinea come la circolare Brunetta presenti forti dubbi di legittimità costituzionale, violando la parità di trattamento, il sistema di tutela sociale e il principio di efficienza previsti dalla Costituzione. “Nessun requisito di necessità e urgenza si rileva per giustificare l`introduzione di queste indicazioni nel decreto legge“ commenta Rienzi. Sotto la lente del Tar finirà l`articolo del provvedimento nel quale si prevede l`esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio: ciò sembra annullare, verrà sottolineato nel ricorso, “il diritto inviolabile alla salute ed i corollari diritti al ristoro economico per chi subisce una lesione alla salute invalidante per causa di servizio“. Gli statali, inoltre, potranno impugnare la norma nel punto in cui prevede che sia corrisposto il solo trattamento economico fondamentale, senza indennità o emolumenti, nei primi dieci giorni di assenza per malattia: la disposizione, secondo Rienzi, trasforma la malattia, che è una causa di forza maggiore che impedisce la prestazione, in una sorta di colpa del lavoratore e lo punisce privandolo di una parte della retribuzione come se la malattia fosse un escamotage per marinare il lavoro. “La stessa norma – continua Rienzi – punisce anche l`assenza della lavoratrice madre, alla quale le condizioni di lavoro, invece, dovrebbero consentire, in base ai principi costituzionali, l`adempimento della sua essenziale funzione familiare“. Pure l`estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato, entro le quali vengono effettuate le visite di controllo, saranno impugnate al Tar. “La specifica norma che lascia solo un`ora d`aria all`ammalato per uscire di casa – dice Rienzi – non tiene conto delle malattie che impongono proprio di non restare in casa; come non tiene conto di chi ha necessità di assistere disabili“. Saranno esaminate anche le novità sul part-time. Tra le voci da inserire nel ricorso, c`è il meccanismo di esonero dal servizio negli ultimi cinque anni di anzianità. Intanto, mentre ieri i sindacati del pubblico impiego hanno protestato davanti a Palazzo Madama e giovedì toccherà all`Ugl scendere nuovamente in piazza, oggi, dopo la fiaccolata di ieri sera degli statali alla quale hanno partecipato anche Bonanni e Angeletti, ci sarà un incontro importante che – come ha detto il ministro del Lavoro, Sacconi – apre nuova stagione di dialogo tra governo e parti sociali. Riflettori sul faccia a faccia con sindacati e Confindustria. Obiettivo: politica economica, salari e contratti.

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