Nei giorni scorsi dopo una indagine in 7 città basata sui prezzi reali offerti al consumatore abbiamo calcolato un aumento degli orologi tipo Swatch del 9%. La ditta ha preso d`aceto e ha diffidato i consumatori dell`Intesa a rettificare
Ora, a parte che è la ditta che deve dimostrare l`errore presunto e non noi, e quindi aspettiamo di ricevere da Swatch il listino ufficiale degli orologi posti in vendita nel 2002 e quello degli orologi posti in vendita nel 2003 per confrontarli, fa sorridere che oggi su La Repubblica l`amministratore di Swatch ammette:
1- che non possono imporre i prezzi consigliati e che quindi non sa a quanto gli orologi vengono effettivamente venduti, e non dice che alcuni modelli, che producono in pochi esemplari, fanno scattare la follia del collezionismo e prezzi inaccettabili da ?borsa nera?;
2- che ogni sei mesi e quindi due volte nell`ultimo anno hanno messo in commercio i nuovi modelli e che questi costano più dei precedenti, ma il bravo amministratore non dice di quanto. Lui giustifica l`aumento del prezzo con qualcosa in più….mentre si tratta solo di design diverso ma prestazioni identiche e poiché certo il consumatore non compra il modello dell’anno precedente ecco che gli aumenti ci sono stati e consistenti.
Infine ringraziamo la swatch che è l`unica ad ammettere che gli aumenti nel 2003 sono stati in Italia del tutto ingiustificati visto che loro non ne hanno fatti (aspettiamo il totale del valore degli orologi in vendita nel 2002 confrontato col totale del valore per il 2003 da dividere per il numero di orologi complessivamente venduti e dopo faremo le rettifiche richieste). Se tutti fossero come la Swatch avremmo la prova che le industrie sono benefattrici ….e i rivenditori sono speculatori?.