LA TRAGEDIA di Rivoli non è stata una fatalità. Per il Codacons in Italia «il 75% degli edifici scolastici non è completamente sicuro». E in Emilia Romagna solo il 40% è in regola secondo le norme antincendio, e poco più della metà possiede porte anti-panico e altri accorgimenti per la sicurezza, fuori e dentro gli istituti. DATI che mettono davvero i brividi, anche se il Comune di Rimini e la Provincia assicurano che la situazione non è così drammatica. Nelle scuole superiori, in particolare, come già anticipato dall?assessore Riziero Santi sono solo tre, al momento, gli istituti che destano qualche preoccupazione. Si tratta dell?istituto per il turismo Marco Polo, dove c?è un controsoffitto da sistemare, del Gobetti-De Gasperi di Morciano (in questo caso è una palestra a dare qualche pensiero) e infine del Valgimigli. Nella scuola, protagonista il 21 aprile 2007 di un episodio molto simile a quello di Torino (nella sede del liceo a indirizzo linguistico all?improvviso crollò il soffitto) una delle scale all?esterno è stata segnalata come «piuttosto traballante». «Interverremo anche su quella, ci sono controlli in corso», assicura l?architetto Laura Minervini dalla Provincia. L?ente di corso d?Augusto, così come i Comuni, effettuano controlli e verifiche sugli edifici scolastici ogni anno, mentre sugli impianti i controlli sono ancora più frequenti (di norma ogni 3 o 4 mesi). Per manutenzione straordinaria e sostituzione di vetri e infissi la Provincia spenderà, come detto, quasi 2 milioni di euro per Einstein, Marco Polo, Malatesta e Valturio. IL COMUNE di Rimini ha speso dal 1996 a oggi 30 milioni di euro nell?edilizia scolastica. E da oltre 10 anni è impegnato, ciclicamente, nei controlli e nelle varie verifiche di tutte le 69 scuole di competenza (7 asili nido, 23 scuole materne, 32 elementari, 7 medie) e inoltre di una decina di palestre. «Tutti i nostri edifici ? assicura il dirigente Massimo Totti ? hanno l?idoneità statica, e sono del tutto a norma con la legge anti-sismica». Diverso è invece il discorso per quanto riguarda il rispetto delle norme anti-incendio. «Attualmente sono 39 le scuole che hanno già ottenuto il certificato di idoneità di prevenzione anti-incendio. Altre dieci, per motivi di capienza (si tratta di quelle sotto i 100 alunni) non ne hanno bisogno, ma sono comunque monitorate. Per le altre, l?adeguamento e la messa in sicurezza sono tuttora in corso». QUESTIONE di tempi dunque, non di sicurezza. Perché, assicura l?amministrazione comunale, le scuole «sono a norma. Anche se non tutte hanno il certificato di agibilità (che è il documento finale, che tiene conto di tutti i certificati, dall?idoneità statica all?anti-sismica, all?anti-incendio, ndr), sono sicure». «La mancanza del certificato dell?agibilità ? ribadisce Totti ? è un problema burocratica, non strutturale». Va detto anche che «le scuole riminesi hanno, mediamente, tra i 20 e i 30 anni e sono quindi relativamente giovani», fatte le dovute eccezioni. E? vero però, come denuncia il Codacons, che in molti istituti riminesi sono assenti le porte anti-panico, così come le scale esterne di sicurezza. Tanto che l?associazione consumatori invita anche i genitori degli studenti a compilare un questionario ad hoc in 56 domande, per scoprire se la scuola dove vanno i loro figli sia davvero sicura.