Il decreto salvacalcio è incompatibile con le norme sugli aiuti di Stato e con le direttive in materia contabile. La decisione potrebbe essere presa nei prossimi giorni dalla Ue, e si concretizzerebbe in un pesantissimo crac finanziario per i grandi club calcistici.
Ad aggravare la situazione il ricorso del Codacons al Tar del Lazio, finalizzato a sospendere il decreto nel mirino della UE. A rischio quindi l’intero campionato di calcio, che alla luce degli ultimi sviluppi, potrebbe addirittura incorrere nella sospensione.
?L’unica salvezza per il calcio italiano risiede in una riduzione drastica dei compensi elargiti a calciatori e allenatori ? commenta Carlo Rienzi, Presidente del Codacons. E’ assurdo che attaccanti e difensori in Italia percepiscano stipendi assai maggiori rispetto ai leader delle grandi aziende pubbliche e private. Per questo ? prosegue Rienzi ? abbiamo deciso di diffidare il CONI e la FIGC perché convincano i club calcistici a ricondurre i compensi di calciatori e allenatori al livello degli stipendi percepiti dai dirigenti delle principali aziende italiane?.
Una riduzione degli esosi stipendi, conclude il Codacons, resta l’unica via da seguire per salvare il calcio italiano.