D. professore una delle accuse mosse al Sindaco Valentini suicidatosi in carcere come presupposto della concussione si basa sulle intercettazioni nelle quali egli organizza e indirizza le consulenze dei periti del Comune nei vari processi amministrativi inerenti la legittimità del condono al palazzo abusivo della D`Aurora. Cosa ne pensa?
R. ho letto l`ordinanza di custodia cautelare in carcere distribuita alla conferenza stampa dalla famiglia e posso dire che questa accusa proprio non sta in piedi. Non erano, infatti, periti del Giudice quelli con cui parlava Valentini, affinchè predisponessero le consulenze nel senso più confacente alla tesi prospettata in giudizio dal Comune, ma si trattava invece di periti di parte.
D.ma non sono anche i periti di parte obbligati a dire la verità sui fatti posti alla base della perizia? R. certo! ma in questo caso i fatti posti a base della perizia non erano proprio in discussione: ossia la franosità del costone sotto il quale sorgeva il palazzo abusivo, ed anche l`esistenza di un vincolo idrogeologico. Ed è veramente sconcertante vedere che lo stesso GIP che ha firmato l`arresto riporta nella sua ordinanza gli accertamenti fatti dal Genio Civile fin dal 1990 (richiamati anche dal Consiglio di Stato) secondo i quali doveva sconsigliarsi ogni intervento sull`area in questione in quanto “pregiudizievole e rischioso per la stabilità del pendio stesso“ e, addirittura, il GIP arriva a riportare anche le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, del 2001 e del 2002, che hanno sempre fatto riferimento “all`esistenza di seri pericoli di crollo della collina (dissesto idrogeologico) su cui si erge il fabbricato ex Edilmonte“, in conformità ai pronunciamenti resi e ribaditi sia dal Genio Civile sia dal Dipartimento della Protezione civile su incarico del Consiglio di Stato.
D. ma allora la parte può far dire al proprio perito ciò che vuole oppure no?
R. No sulla verità dei fatti, ma certamente si per quanto riguarda le valutazioni di quei fatti. Le faccio un esempio sulla base di precise sentenze della Cassazione (sez. VI 12.5.99; sez. VI 6.10.95): se un perito deve giudicare la malattia di una persona in carcere non può certo falsificare l`esistenza della malattia psicologica, questa o c`è o non c`è; ma una volta che se ne accerti l`esistenza, allora si può ben sostenere, secondo il convincimento della parte interessata, che quella malattia rende incompatibile la carcerazione e si possono, anzi si devono, sottolineare e drammatizzare le circostanze per ottenere la liberazione del detenuto. Allo stesso modo i periti del Comune di Roccaraso potevano e dovevano essere guidati dal Sindaco Valentini in relazione alle esigenze del processo. E non dimentichiamo che Valentini era un ingegnere, ed avrebbe potuto lui stesso elaborare perizie di parte, e
quindi giustamente pretendeva dai suoi periti che facessero valutazioni in modo esauriente sulla pericolosità di una eventuale frana del costone e sui rischi per gli eventuali abitanti del palazzo, rischio che precludeva la legittimità di qualsiasi condono.
Dalle stesse intercettazioni riportate dal GIP nella sua ordinanza risulta del resto chiaramente che proprio questo era stato l`atteggiamento assunto da Valentini e, di fronte a tanta chiarezza e correttezza, si prova oggi davvero un senso profondo di sgomento. Si legge infatti testualmente, a pag. 14 dell`ordinanza, che Valentini pronunciò, riferendosi al perito di parte, queste parole che proprio escludono quelle colpe che il GIP gli ha addebitato: “. deve fare una modifica di quello che ha scritto , gli mandiamo noi magari una bozza e lui cortesemente, non è che vogliamo interferire nelle situazioni tecniche, ma nel modo in cui le rappresenta . nella forma, secondo quanto ci ha consigliato il nostro avvocato“.
D. Quindi professore lei ritiene che, almeno per questa parte, le accuse mosse a Valentini fossero infondate?
R. Purtroppo sì. Probabilmente gli inquirenti si sono fatti indurre in errore da altri eventi o intercettazioni e hanno ragionato come se si trattasse di perizie su fatti anzichè, come erano, su valutazioni di quei fatti,ed hanno preso così un gravissimo abbaglio.
Sulla vicenda della cattura di Valentini è anche intervenuto nuovamente l`avv. Carlo Rienzi presidente del Codacons , che ha amaramente commentato le assurde accuse mosse al Valentini: “ sarei curioso di sapere se i Giudici di Sulmona considerano più grave il comportamento di Valentini che faceva scrivere ai propri periti di parte le valutazioni più utili al Comune, dimostrando così di essere un amministratore attento e proteso alla tutela degli interessi della collettività, o invece quello della società D`Aurora e del suo amministratore Tironesi, che assunse e pagò profumatamente per una perizia su quel maledetto palazzo una geologa del luogo dopo aver saputo che il padre di quella geologa era stato incaricato della stessa perizia dal Procuratore della Repubblica di Sulmona, quello stesso Procuratore che ha chiesto l`arresto del Valentini oggi…“.