?Corsi di formazione personale addetto alle sale Bingo?, ?Sono previsti circa 15.000 nuovi posti di lavoro?, ?I corsi si terranno a partire dal mese di luglio nelle principali città di ogni regione presso le camere di commercio in loco?.
Questi sono alcuni dei messaggi lanciati dall’ANIB, Associazione Nazionale Italiana Bingo, attraverso una campagna pubblicitaria a mezzo stampa apparsa sui principali quotidiani nazionali e non.
Tale pubblicità aveva attirato molti giovani e meno giovani, illusi dalla possibilità di trovare finalmente il tanto agognato posto di lavoro.
Il CODACONS Sicilia, tuttavia, aveva ritenuto il messaggio ingannevole, in quanto induceva il lettore a credere che, partecipando ai corsi, sarebbero stati assunti nelle sale bingo di imminente apertura. E l’associazione ha denunciato la cosa all’Antitrust la quale, dopo aver aperto un’apposita istruttoria, ha dato ragione al CODACONS, ritenendo ingannevole tale pubblicità e vietandone la diffusione.
L’Autorità ha così sentenziato: ?La suddetta Autorità ha ritenuto che il messaggio pubblicitario in esame sia in contrasto con il disposto di cui agli artt. 1,2 3 del decreto legislativo n.74/92. In particolare detta Autorità ha rilevato che l’inserimento del messaggio di notizie relative al numero di posti di lavoro previsti crea un collegamento tra questi e i corsi pubblicizzati idoneo a far ritenere ai consumatori che la partecipazione ai corsi favorirebbe il collocamento nel settore?.
E ancora si legge: ??l’affermazione ?I corsi si terranno a partire dal mese di luglio nelle principali città di ogni regione presso le camere di commercio in loco?, risulta idonea ad indurre i consumatori a ritenere che i corsi siano organizzati con il patrocinio delle Camere di Commercio, con ciò attribuendo ai corsi medesimi un’aurea di ufficialità/istituzionalità??.
L’Anib è stata quindi severamente bacchettata dall’Antitrust, e non potrà ulteriormente diffondere il messaggio pubblicitario. Ciò che resta, invece, è la delusione di tutti coloro che, ingannati da tale pubblicità, hanno sperato in un posto di lavoro e pagato cifre anche elevate per partecipare ai corsi, ritrovandosi alla fine a mani vuote.