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L`antitrust: i cartelli corrompono il mercato

Lotta a tutto campo contro i cartelli e nessuna marcia indietro sulle liberalizzazioni. Ma anche i broker per le assicurazioni e una continua vigilanza sul comparto dei carburanti. Sono i messaggi che arrivano dalla relazione annuale dell`Antitrust, presentata al Parlamento dal presidente Antonio Catricalà. Nessuno sconto sulle intese che restringono la concorrenza, quindi, perché “i cartelli non sono peccati veniali ma gravi misfatti contro la società che corrompono la libera competizione sul mercato“. E diventano “particolarmente odiosi“ quando colpiscono beni di prima necessità, come il pane. Non a caso negli Usa sono considerati “crimini e puniti con la prigione“. Catricalà chiede per l`Antitrust armi più affilate e la possibilità, per esempio, di “sanzionare le singole imprese quando l`intesa collusiva è frutto di una delibera dell`associazione di cui fanno parte“. Occorre anche “migliorare la disciplina dei programmi di clemenza in favore di chi collabora“ denunciando un cartello di cui ha fatto parte. E arriva anche un monito sulle liberalizzazioni: rinunciarvi “sarebbe un errore imperdonabile“. Soprattutto per l`Italia, che non gode di materie prime e di autonome risorse, una politica di chiusura sarebbe disastrosa, spiega il Garante che esprime “un primo giudizio di segno positivo“ per le misure varate dal Governo e si augura “una veloce definitiva approvazione“. Parole che hanno trovato l`appoggio delle associazioni dei consumatori: se l`intervento di Catricalà è “condivisibile“ per Adusbef e Federconsumatori, Cittadinanzattiva lo trova “magistrale“, mentre per il Codacons si tratta di “una voce che urla nel deserto e chiede aiuto, ma che nessuno ascolta“. Tra gli argomenti principali della relazione dell`Antitrust al Parlamento vi sono quelli relativi alle banche (abolire la commissione di massimo scoperto, “prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese“), alla class action, alle assicurazioni, ai carburanti e alle sanzioni (nell`ultimo anno ne sono arrivate per 86 milioni di euro,62 milioni dei quali per i cartelli e la rivista “Global competition review“ ha collocato l`Antitrust italiana al primo posto nella lotta ai cartelli tra tutte le autorità dell`Ue).

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