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L`Antitrust scende in campo contro il caro-libri scolastici

L`Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare, a partire da martedì, un monitoraggio sui costi dei testi impiegati dagli studenti, per verificare se gli editori stiano rispettando gli impegni presi nella primavera scorsa, quando si erano detti disponibili a trasferire su supporto digitale parte dei contenuti prima diffusi solamente su carta, in modo da stampare libri meno voluminosi, con costi di produzione più contenuti. Buona parte dei risparmi così ottenuti si sarebbe dovuto tradurre in un abbassamento dei prezzi di copertina, a beneficio dei consumatori. Oltre che in un minore peso sulle spalle degli studenti. Per verificare che le case editrici abbiano mantenuto la promessa, tra pochi giorni le unità speciali della Guardia di Finanza avvieranno un giro di perlustrazione nelle librerie di otto città italiane. L`elenco dei capoluoghi di provincia che finiranno nel mirino non è ancora stato reso noto, ma potrebbe trattarsi degli stessi dell`anno scorso: Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e Verona. Non è la prima volta, infatti, che l`Antitrust si attiva per tenere sotto controllo i costi dei libri di testo. L`impegno degli agenti è di non interferire con le normali attività di vendita, visto l`affollamento che caratterizza le rivendite di testi scolastici nelle settimane che precedono il ritorno sui banchi. Per il ministro dell`Istruzione Maria Stella Gelmini, la decisione dell`Antitrust di avviare il monitoraggio dei prezzi costituisce “un`importante iniziativa a favore delle famiglie italiane. Il contenimento del caro libri ? afferma Gelmini in una nota ? è un tema strettamente collegato a quello del diritto allo studio, e anche per questo è una delle priorità del Ministero dell`Istruzione. Contro gli aumenti, infatti, stiamo cercando di attivare meccanismi di controllo della spesa delle famiglie, ma c`è ancora molto da fare“. Il ministro ricorda che il dicastero ha “introdotto per la prima volta dei tetti di spesa massima per i libri di testo scolastici, un provvedimento che è stato rispettato dall`82,3% delle scuole“, e che lo scorso giugno lei stessa ha incontrato i rappresentanti dell`Associazione Italiana Editori, “ai quali ho chiesto di andare incontro alle richieste delle famiglie“. In quella occasione, sottolinea Gelmini, “è stato raggiunto un accordo grazie al quale l`incremento del prezzo dei libri di testo sarà mantenuto sotto il tetto dell`inflazione“. “Molto favorevole“ all`iniziativa dell`Antitrust è anche il Codacons, che però non si accontenta di questo primo passo e chiede alle autorità competenti di andare oltre i controlli sui libri, verificando anche i prezzi di tutto il corredo scolastico, dagli zainetti ai quaderni, dai diari agli astucci, “tutti prodotti che in questo periodo registrano aumenti record simultaneamente in tutta Italia“, spiega il Coordinamento delle associazioni dei consumatori. In particolare, si chiede di monitorare il costo del grembiuli; secondo le prime rilevazioni del Codacons, infatti, si stanno registrando aumenti anomali per questo articolo. L`organizzazione rivolge inoltre ai presidi di tutte le scuole l`invito ad acquistare i libri all`ingrosso per conto dei genitori, in modo da ottenere sconti superiori a quelli che le famiglie potrebbero ottenere singolarmente, e li invita a mettere a disposizione nelle biblioteche scolastiche un numero sufficiente di libri di testo, in modo che possano essere anche prestati a domicilio a chi ne fa richiesta. Commenti positivi ai controlli decisi dall`Antitrust arrivano pure da Alternativa studentesca. L`associazione (vicina a Forza Italia), che siede al Forum nazionale degli studenti, riconosce che “si sta delineando una reale volontà di porre un freno al caro libri“. In una nota, l`associazione sottolinea come sia “inaccettabile, specie in periodi di crisi come questo in cui si soffre una perdita progressiva del potere d`acquisto degli stipendi, che la dotazione del materiale didattico rappresenti un aggravio per il bilancio domestico. Bene sta facendo quindi il governo a introdurre nuove formule di apprendimento basate anche sull`impiego della tecnologia, e l`Antitrust a vigilare su eventuali abusi ai danni delle famiglie“.

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