“I parcheggi Gtt non sono garage dove chi parcheggia lascia le chiavi al gestore, ma luoghi in cui il conducente d`auto “affitta“ uno spazio per posteggiare il veicolo“. Al termine di una riunione interna pomeridiana, convocata per decidere come parare il colpo della sentenza pubblicizzata dal Codacons, i vertici della società municipale annunciano di volersela giocare in appello. E anticipano le motivazioni che porteranno davanti ai giudici di secondo grado. “Questa sentenza – altra argomentazione – è da contestare soprattutto quando qualifica il gruppo come “depositario““. La spa comunale dice di non ritenersi tale. E ribadisce la validità del passaggio del contratto di parcheggio dichiarato inefficace dal tribunale. “La clausola tre delle condizioni generale è perfettamente valida in quanto rispecchia un rapporto contrattuale richiamato all`attenzione degli utenti con la segnaletica posta all`ingresso e all`interno dei parcheggi e riprodotta sui biglietti“. Gtt fa anche riferimento, vago, a una prassi in linea con “quanto più volte segnalato dalla giurisprudenza“. La Cassazione però ha deliberato anche in senso contrario. Come nel marzo 2007, sentenza 5837. Il gestore di un garage barese è stato condannato a risarcire il proprietario di un furgone sparito nel nulla: “L`offerta di prestazione del parcheggio, cui segue l`accettazione attraverso l`immissione del veicolo nell`area, ingenera l`affidamento che in essa sia compresa la custodia, restando irrilevanti eventuali condizioni che escludano un obbligo di custodia poiché – per il modo rapidissimo con cui il contratto si conclude – è legittimo ritenere che tale conoscenza sfugga all`utente. Ogni causa di esclusione di responsabilità è inefficace qualora non sia stata approvata dai clienti per iscritto“. Gtt replica ufficiosamente con questioni più spicciole: l`automobilista che ha vinto il primo round “non è in grado di dimostrare la sosta nella nostra area: non ha mai esibito il ticket che si ritira all`ingresso“