Un po’ la crisi e quindi la necessità di risparmiare qualche soldino, un po’ forse perché i catanesi stanno lentamente mettendo giudizio. Fatto sta che le continue esplosioni che si sentivano in strada, in questo periodo, durante gli anni scorsi sono di gran lunga diminuite e così, probabilmente, il mercato dei fuochi illegali ha registrato una flessione. Badate bene, però, si tratta appena di flessione. Perché basta farsi un giro per i mercati cittadini per imbattersi in un quantitativo consistente di venditori di tale materiale pirotecnico, che certamente, fra l’altro, prolifereranno a poche ore dalla mezzanotte del prossimo 31. Un «giro» di questo genere l’hanno fatto anche i Baschi verdi e i finanzieri del I° nucleo operativo del Gruppo di Catania che, a conclusione di un servizio condotto nel mercato rionale di piazza Carlo Alberto e in un garage del viale Mario Rapisardi hanno sequestrato 45.000 pezzi pari a circa 300 chilogrammi di botti illegali, per lo più «made in China», pericolosissimi per l’incolumità fisica di chi li avrebbe acquistati. Alla «fera ‘o luni» i fuochi pirotecnici erano in vendita in diverse bancarelle, alcune delle quali esponevano anche veri e propri ordigni costruiti in modo artigianale e contenenti fino a 500 grammi di polvere pirica: dall’effetto esplosivo micidiale, insomma. Alla vista dei militari, i venditori si disperdevano fra la clientela del mercato, ma la merce veniva abbandonata e quindi sequestrata: oltre a fontane, raudi e bengala di ogni dimensione e peso, nonché i pericolosissimi prodotti artigianali, tra gli articoli sequestrati vi erano anche razzi in grado di arrivare fino ad oltre 200 metri di distanza. Se questi ambulanti sono riusciti a farla franca, non è andata altrettanto bene a un uomo di 35 anni, che è stato intercettato al viale Mario Rapisardi: l’uomo, non soltanto aveva allestito la propria bancarella, ma anche una sorta di pericoloso deposito abusivo, creato all’interno di un garage vicino. Lì i finanzieri hanno trovato oltre 25.000 pezzi e fra questi cipolle, razzi Cuore Rosso, Saturn Missile 25, Rauto Man, Mefisto e via discorrendo. La maggior parte dei prodotti sequestrati rientrano nelle categorie più pericolose fissate dalla rigorosa normativa vigente. Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons, in seguito all’operazione in questione ha chiesto «l’inasprimento delle pene per chi confeziona questi fuochi, spesso vere e proprie bombe», e chiede al Governo «di far partire immediatamente una massiccia campagna pubblicitaria, con spot che mostrino le gravi conseguenze e le menomazioni che derivano dal loro uso», nonché di attivare «una task force di forze dell’ordine preposte al controllo e al sequestro di questi materiali, onde evitare il solito bollettino di guerra che accompagna i primi giorni di ogni nuovo anno. Chiediamo, inoltre, a tutti i cittadini – ha concluso Tanasi – di denunciare a tutte le forze dell’ordine i venditori ambulanti, abusivi o improvvisati, che espongono sui banconi botti ed esplosivi di varia e dubbia natura, certo pericolosi. Queste segnalazioni possono salvare la mano, un occhio o addirittura la vita a diverse persone».