Al nido di San Mamete le mamme hanno creato un comitato e sono andate in commissariato a denunciare il Comune per "disservizio". Marzia ha scritto all’assessore per il "malfunzionamento della materna di via Forze Armate 59". E Simona si lamenta: "In via Parenzo ci sono due educatrici per tre sezioni e al pomeriggio una funzionaria e le bidelle". Come loro sono tanti i genitori che protestano per una settimana di disagi nei centri estivi. E il caos potrebbe continuare per tutto luglio. Le maestre, che ieri hanno partecipato in 300 a un’assemblea dopo la rottura delle trattative con Palazzo Marino, hanno approvato un calendario di battaglia. Che avrà il suo momento più duro con uno sciopero, il 24. Ma che proseguirà con assemblee che potranno essere riconvocate di volta in volta, ma che per ora sono state fissate per martedì 8, l’11, il 14, il 16, il 21 e il 28. E con presidi davanti al municipio ogni lunedì e giovedì, quando si riunisce il Consiglio. Il sindaco Letizia Moratti spiega: "Il nostro obiettivo è ottenere una continuità didattica nell’interesse dei bambini e delle famiglie. Nella speranza che anche dall’altra parte ci sia la voglia di chiudere un accordo". Palazzo Marino comunica che "la situazione si va normalizzando": ieri i nidi sarebbero stati tutti aperti, ma 7 su 58 in modo parziale e ancora 655 bambini (su 2.832 iscritti) sarebbero rimasti fuori come 71 educatrici (su 515). A orari ridotti anche 16 materne su 73 e ancora 1.450 piccoli che non hanno trovato posto (su 6.629); 131 le educatrici assenti. L’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli spera "di poter risolvere il problema per scongiurare lo sciopero, ma non possiamo cedere alle richieste dei sindacati: come può un’amministrazione garantire un servizio pubblico su base volontaria?". Per le maestre, che rifiutano l’obbligo delle convocazioni, "nel 50 per cento delle scuole ci sono ancora problemi. Se così non fosse perché precettarci?". Da lunedì torneranno al lavoro. Anche se, per le assemblee permanenti, il Comitato di garanzia ha scritto ai sindacati per comunicare che il loro comportamento "sarà oggetto di valutazione". E martedì, insieme al coordinamento dei genitori di Chiedoasilo, invitano tutta la città a una merenda nei giardini della Fondazione Catella, all’Isola. Il Codacons chiede al Comune di restituire parte delle rette.