L`Istat ha reso noto che il costo del carburante è aumentato in un anno – rispetto a luglio dell`anno scorso – del 10,3 per cento. Rispetto a giugno, però, “dopo mesi di continuo aumento c`è stata una riduzione dello 0,2 per cento“.
INTESACONSUMATORI, che al contrario dell’Istat non ha visto a luglio 2004 le diminuzioni delle benzine rispetto al mese precedente, ma consistenti aumenti fino a 1,2 euro e più al litro,scandalizzata ancora una volta da dati statistici edulcorati e funzionali al Governo, ma che danneggiano pensionati, lavoratori e consumatori, ha preso a riferimento non il suo osservatorio, ma i dati forniti dal sito del ministero dell’Industria !
Da quel bollettino tutti possono leggere che il 28 giugno 2004, la media settimanale dei prezzi rilevati era 1,143,5 per la benzina e 0,933,9 per il gasolio da autotrazione. I dati relativi a fine luglio, (settimana del 26 luglio 2004) forniti dal ministero collocano il prezzo della verde a 1,151,6 euro per litro (più 0,8 per cento), e quello del gasolio a 938,7 (più 0,5 per cento).
Delle due l’una: o al ministero delle Attività produttive vengono forniti dati non veritieri, o l’Istat continua a dare numeri in libertà forse per far piacere al ?principe di turno? che ha bisogno di una inflazione in calo! Se invece della diminuzione dello 0,2 per cento della benzina, si fosse registrato un aumento dello 0,8, i dati di luglio vedrebbero un’inflazione in aumento al 2,5 per cento e non una discesa al 2,3 per cento.
Sarebbe grave se l`Istat calcolasse il dato sull`inflazione mensile sulla base di prezzi rilevati diversi da quelli presenti nella realtà attuale.