. L`istituto di statistica ci spiega che nel secondo trimestre di quest`anno (aprile-maggio-giugno) la crescita del Pil è stata pari a zero rispetto allo stesso periodo del 2007. Non solo. Nello stesso periodo il prodotto interno lordo (cioè l`insieme della ricchezza prodotta dall`Italia) è diminuito dello 0,3% rispetto al primo trimestre (gennaio-febbraio-marzo). “Siamo quasi in recessione“, dicono tutti. Invece il presidente Berlusconi è un inguaribile ottimista e parla di “crescita impalpabile“. Per poi aggiungere: “I dati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti e alimentano anche cali dei consumi“. Come dire che sfiducia chiama sfiducia e gli italiani che si lasciano influenzare, smettono di andare per negozi. Si scatenano le polemiche politiche mentre l`Istat ricorda che un periodo così nero c`era stato anche nel 2003, quando nel terzo trimestre il Pil era sceso dello 0,1%. Difficile dire che cosa succederà di qui a fine anno. Alcuni analisti danno per certa la recessione mentre David Mckie (di JPMorgan) fatica a immaginare che “l`Italia possa far meglio nel terzo trimestre“. E, dunque, libri di economia alla mano, quando il Pil è in calo per due trimestri consecutivi, si deve parlare “tecnicamente“ di recessione. In pratica, sempre secondo l`Istat, a determinare questa situazione, c`è stata una crisi nell`industria, una sostanziale stabilità nel settore dei servizi mentre c`è stato un aumento delle attività agricole. E non consola il confronto internazionale dove, nello stesso periodo, il Pil è cresciuto dello 0,5% negli Stati Uniti e dello 0,2% nel Regno Unito. La prima reazione ai dati Istat è di Pierluigi Bersani, ex ministro nel governo Prodi. “Il governo – dice – deve smetterla di autocelebrarsi e, invece, si dedichi ai problemi di crescita del paese. Dal 2001 al 2006, nei cinque anni del precedente governo Berlusconi, il centrodestra ci portò alla crescita zero in tre anni. Questa volta avviene tutto molto più velocemente, secondo il nuovo stile. Oltre a un problema di crisi internazionale, in Italia il governo ha sbagliato la manovra“. E la sua collega di partito, Anna Finocchiaro: “Occorre una politica che rilanci i consumi e riporti fiducia fra la popolazione“. Immediata la reclica di Osvaldo Napoli (Pdl): “Questo dato negativo ha tre padri politivci: Prodi, Padoa-Schioppa e Bersani. Con le loro politiche fiscali esasperate hanno fatto cadere la produzione internazionale. Ora noi siamo impegnati a ricostruire un contesto di fiducia“. Dall`Italia dei valori ecco Silvana Mura: “Berlusconi ride per non piangere. E` impossibile capire dove trovi tanto entusiasmo perchè il governo non ha varato un solo provvedimento a favore delle famiglie, non ha abbassato le tasse ma, in compenso, ha tagliato fondi per la giustizia e la sicurezza“. Invece difende la manovra il vicepresidente della Camera, Antonio Leone: “Stiamo cercando di risanare la finanze pubbliche, disastrate dal passaggio del governo Prodi“. Infine il Codacons, una delle associazioni di consumatori. “Con i prezzi altissimi e il crollo dei consumi – dice il presidente Rienzi – un settembre terribile attende gli italiani“.