I processi di liberalizzazione si sono
messi in moto, ma i vantaggi per le tasche dei consumatori sono
ancora parziali. Anzi, se Federconsumatori aveva stimato
risparmi di 1.000 euro annui a famiglia come effetto dei piani
di liberalizzazione intervenuti su assicurazioni, banche,
telefonia, farmaci, commercio ed altri settori, oggi quei
calcoli, rivisitati, danno un totale molto più basso: 630 euro.
Tra i primi `imputati` della riduzione di tale risparmio, le
assicurazioni. “Ci attendevamo un calo del 15-20% della Rc
Auto, ossia un taglio di 120-130 euro l`anno. Non è stato
così“, spiega Rosario Trefiletti, presidente di
Federconsumatori, e a parte un miglioramento della qualità del
servizio, non si ravvisa “nessun risparmio“.
I dati sono stati illustrati oggi in una tavola rotonda
organizzata dalla stessa Federconsumatori insieme ad Adoc,
Adusbef, Codacons, Codici per presentare il rapporto `Innova`,
dedicato appunto ai temi della concorrenza e dei diritti degli
utenti. “Gli interventi di liberalizzazioni varati dal
precedente governo sono stati positivi – sintetizza Trefiletti,
– ma non hanno sortito tutti gli effetti sperati. Ci sono state
categorie che hanno resistito perché non volevano perdere una
rendita di posizione, ad esempio i tassisti; e altre che hanno
difeso interessi economici di qualche miliardo di euro, come
banche e assicurazioni“.