Non è che siano divisi, è che sono semplicemente incerti. Perché a questa sessantacinquesima Mostra del cinema di Venezia non c`è il film che emerge, non c`è il colosso al cui confronto tutti gli altri scompaiono, non c`è il capolavoro. E siccome il tempo del verdetto si avvicina, perché domani il vincitore deve pur arrivare al Lido per prendersi il Leone d`oro e dunque bisogna avvertirlo per farlo giungere in tempo, ecco che per i giurati si preannuncia una giornata difficile. I sette capitanati da Wim Wenders (“Siamo i magnifici sette, non possiamo sbagliare“, aveva detto il presidente alla cerimonia inaugurale) dovrebbero riunirsi stamattina. E decidere. La situazione, al momento, è la seguente: pur con quattro film in concorso, gli italiani dovrebbero tornare a casa a mani vuote. L`unico in odor di premio potrebbe essere Marco Bechis con i suoi indios, anche se la sua “Terra degli uomini rossi“ al confronto con gli stranieri non è che abbia poi così tante chance. Il cinema italiano rischia di doversi accontentare di una Coppa Volpi e in pole position per il riconoscimento di migliore attore protagonista è Silvio Orlando ne “Il Papà di Giovanna“ di Pupi Avati. Occhio, Orlando non è l`unico in corsa: tra gli attori per la Colpa Volpi risulterebbe ben piazzato il georgiano Merab Minidze nel “Soldato di carta“. Quanto al miglior film, è piaciuto (abbastanza) “Rachel Getting Married“ e dicono che a sostenerlo sia soprattutto John Landis, solo che se dovesse vincere il film di Jonathan Demme sparirebbe – perché il regolamento vieta l`assegnazione di due premi allo stesso film – l`ipotetica Coppa Volpi alla bella e brava Anne Hathaway. È piaciuto anche “Vegas: based on a True Story“ di Amir Naderi, ma, a sentire le indiscrezioni, non troppo. Così come si racconta che il film etiope non sia piaciuto neanche un po` al presidente della giuria Wim Wenders. Quando alla Colpa Volpi per la migliore attrice, in parecchi sostengono che a contendersela siano le due donne di Guillermo Arriago, Charlize Theron e Kim Basinger, per “The Burning Plain“. Di sicuro è piaciuta a tutti la pesciolina del giapponese Hayao Miyazaki, solo che “Ponyo on the Cliff the Sea“ ha l`handicap di essere un cartone animato e sono in pochi a scommettere che un cartoon appena sbarcato in concorso alla Mostra possa anche vincere.Questo fino a ieri. L`altro ieri, stando alle classifiche di Ciak e ai giudizi dei critici cinematografici presenti al Lido, l`arrivo in concorso di Jonathan Demme aveva sparigliato il totoleoni. La rosa dei papabili includeva “Vegas“ di Amir Naderi e “Birdwatchers“ di Marco Bechis. Nella cinquina dei possibili premiati veniva incluso anche “Achille e la tartaruga“ di Takeshi Kitano, mentre sul fronte delle Coppe Volpi agli attori, per le interpretazioni maschili sembravano ben piazzati, oltre a Silvio Orlando e Valerio Mastandrea, l`attore russo Chulpan Khamatova protagonista di “Paper Soldier“ di Aleksey German jr. e Mark Greenfield di “Vegas“. Molto applaudito, ieri, Jeremy Renner in “Hurt Locker“ di Kathryn Bigelow. Solo oggi si vedrà Mickey Rourke in “The Westler“ di Darren Aronofsky. Una delle ipotesi ventilate al Lido – solo rumors, sia chiaro – è che la giuria non decida di premiare uno degli indios protagonisti del film di Bechis. E in quel caso quasi certamente la scelta cadrebbe su Ambrosio Vilhalva, che nel film è Nadio, l`uomo che capeggia la lotta per la riconquista della terra. Girano poi i nomi di Dominique Blanc per “L`autre“ di Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic e Alba Rohrwacher per “Il papà di Giovanna“ di Pupi Avati. C`è chi scommette anche su Isabella Ferrari per il film di Ozpetek e Caterina Murino per “Il seme della discordia“ di Pappi Corsicato, che però arriverà in concorso solo oggi. Quanto alla sezione competitiva di Orizzonti sembrano favoriti “Goodbye solo“ e l`israeliano “Z32“ di Avi Mograbi, mentre per Orizzonti Doc in pole position c`era Gianfranco Rosi con “Below sea level“.Nell`attesa del verdetto, un annuncio e una certezza. L`annuncio è che oggi si conoscerà il peggior film della Mostra (la stroncatura è quella del Muro di Gianni Ippoliti e a consegnare la Coppa Codacons sarà il direttore Marco Muller). La certezza è che un vincitore di Venezia 65 c`è, anche se era inserito nella Settimana della critica e non fa assolutamente parte dei film in concorso: trattasi del “Pranzo di Ferragosto“ di Gianni Di Gregorio, il film con le quattro nonnine che ha registrato code infinite nelle sale. Vista la richiesta la Biennale ha aumentato le proiezioni, ma neanche la quarta è bastata a soddisfare le richieste.