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L’incrocio maledetto: tre schianti in tre anni

 Milano, ennesimo scontro fra tram sempre nello stesso tratto: nel frontale rimasti feriti 23 passeggeri, ma nessuno è grave. Traffico in tilt da Milano Uno scambio aperto, il tram piega a sinistra e taglia la strada all’altro mezzo che proviene in senso opposto. E tra lamiere contorte, fumo, grida di dolore e spavento, 23 feriti in ospedale. Nessuno grave, molti vengono dimessi dopo le cure. È però il terzo frontale fra tram sempre sullo stesso incrocio.  E ovviamente esplodono le polemiche: il Codacons vuole la testa del presidente dell’Azienda trasporti. Viale Bligny, stradone semicentrale, attraversa l’area sud di Milano, passando appena sopra alla Bocconi. Qui si incrociano diversi linee tramviarie, come la circolare 29/30, sulla quale sono in esercizio gli storici e fragorosi «due carrelli» con gli interni in legno. Oppure il 9 che collega la stazione ferroviaria di Porta Genova alla Centrale con i Sirio, eleganti e silenziosi tram a cinque elementi. E mentre i due mezzi si stanno incrociando, sempre all’altezza con via Ripamonti, il Sirio inaspettatamente piega a sinistra. «Si è sentito un colpo violentissimo e il tram che si spostava dalla sua sede, poi fumo, polvere e paura» racconta Daniele, 30 anni, passeggero del «due carrelli». Ed è subito caos. «A parte il botto e lo spavento, il problema maggiore è il panico a bordo del vecchio tram: le porte non si sono aperte per almeno un minuto e i passeggeri battevano con forza sui vetri». Ricorda Sergio Rocco, tabaccaio con negozio sul luogo dell’incidente. I due mezzi, come mostri preistorici, sono incastrati uno sull’altro, il Sirio ammaccato, sul cristallo incrinato si disegna una ragnatela, il «due carrelli» ha le lamiere piegate come latta. Poi arrivano i soccorsi, le ambulanze raccolgono i feriti: 23, tra cui i conducenti dei tram, smistati in tre ospedali cittadini. Nessuno in gravi condizioni, molti saranno dimessi in serata. Le due arterie vengono chiuse per consentire i soccorsi e il traffico si va aggrovigliando, con ripercussioni fino alle tangenziali. Adesso si cerca di capire cosa sia successo. «Mi sono trovato improvvisamente in curva, non mi sono accorto di nulla» dice Mario M., 34 anni, conducente del Sirio, in servizio dal ’97. «Malfunzionamento dello scambio o errore umano» si limita a dire Roberto Massetti, direttore Atm. Ma i suoi tecnici non trovano tracce di guasto sullo scambio, che infatti ha poi funzionato regolarmente per l’intera giornata. Inoltre in quel punto ci sono diversi sistemi di sicurezza: spie luminose sul quadrante del conducente e semafori indicano lo stato dello scambio. Infine prima di piegare a sinistra il tram viene deviato dal binario esterno a uno interno: impossibile non accorgersi della direzione che sta prendendo il mezzo. Sul Sirio comunque c’è la scatola nera e la sua lettura dirà con precisione cosa non ha funzionato. In ogni caso l’incrocio Bligny-Ripamonti si sta confermando «maledetto» con ben tre frontali fra tram: gli altri due a giugno e luglio 2005. Anche allora solo feriti leggeri, 24 in tutto.  Anche per questo, senza attendere gli esiti dell’inchiesta, il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli chiede la testa di Elio Catania, presidente di Atm e accusa il sindaco di non aver rispettato l’impegno di nuovi investimenti, preso introducendo l’Ecopass. Letizia Moratti respinge le accuse: «Attendiamo di capire cosa sia successo prima di cacciare qualcuno». Quanto agli investimenti, il sindaco ricorda gli 800 milioni di euro previsti nell’ultimo piano industriale dell’Azienda «Un vero record per l’Atm

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