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L’INTESA CHIEDE AL MINISTRO MARZANO, DI RIPENSARE AL DECRETO “SALVACOMPAGNIE“


Dopo l’arrogante risposta delle compagnie di assicurazione che non abbasseranno le tariffe R.C. Auto, cosa peraltro che L’Intesa dava per scontato, vogliamo rivolgere un appello, a chi, lo sappiamo per certo, in buona fede ha firmato l’accordo con l’ANIA.

Infatti, oltre alle dichiarazioni rese dai responsabili di quelle associazione la conferma dell’aumento delle tariffe viene sia dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che registra aumenti dell’8/10%, ma anche dai dati ufficiali dell’ISTAT che, anche se sottostimati, formalizzano incrementi dal 5/7%. Bisogna a questo punto che tutte le associazioni dei consumatori facciano fronte comune per difendere i diritti dei cittadini, attraverso un serrato confronto che realizzi concreti impegni di razionalizzazione dell’intero settore assicurativo, superando sprechi ed inefficienze ed innovando il rapporto con il cittadino attraverso un servizio più qualificato che vada dalla costituzione di polizze innovative sino al pagamento diretto dei sinistri.

E’ opportuno quindi che, le associazioni che hanno firmato quel protocollo lo disdicano immediatamente, senza per altro attendere ulteriori incontri e non meglio specificate verifiche, che sarebbero, dopo le dichiarazioni dell’ANIA assolutamente illusorie.
L’Intesa chiede inoltre al Ministro Marzano, che nei giorni scorsi ha fatto un appello inascoltato alle compagnie per una riduzione immediata delle tariffe, di ripensare al Decreto ?Salvacompagnie?, che, rendendo impraticabile in tutti i settori il giudizio di equita’del Giudice di Pace, non solo sta procurando guasti nell’ambito della tutela giurisdizionale dei diritti dei cittadini, ma ha apportato anche una copertura del tutto gratuita alle compagnie di assicurazione che oggi così ringraziano.

Anche perché, della ipotesi di introduzione nel sistema legislativo italiano della ?class action?, parte rilevante del protocollo d’accordo, se ne è persa oramai ogni traccia.
Se il Ministro dovesse finalmente ricredersi su quanto fatto si eviterebbe la fatica, anche se per noi entusiasmante poiché ricostitutiva dei diritti dei cittadini, di raccogliere firme per il referendum abrogativo del Decreto ?Salvacompagnie?, che certamente raccoglierebbe l’unanimità dei consensi dei cittadini.




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