I ministri Marzano ed Urso, per giustificare un vergognoso decreto ?salva compagnie? hanno affermato che qualora si fossero sviluppati i ricorsi ed i risarcimenti,le compagnie si sarebbero rivalse sui premi aumentando le tariffe ! In altre parole è come se,a fronte di un rapinatore di banca colto in flagranza di reato,si affermi la non punibilità del ladro con la scusante di non fargli commettere in futuro più gravi reati ! Altro che ragionamenti liberisti di economisti ispirati alla ?scuola di Chicago?,sono argomentazioni che non attecchivano neppure nei ?gosplan? sovietici e nei piani quinquennali bulgari !
Ma decreto truffa salva-rimborsi,approvato venerdi scorso dal Consiglio dei Ministri, che modifica l`articolo 113 del codice di procedura civile, stabilendo l`estensione a 1.100 euro del limite entro il quale il giudice di pace puo` operare “secondo equita“`, che esclude da questo tipo di giudizio le controversie in materia commerciale relative ai “contratti di massa“, vale a dire quelli conclusi tramite formulari, diffusi su larga scala e disciplinati dall`articolo 1342 del codice civile, entrato oggi in vigore, non avrà vita facile.
Oltre a sollevare eccezioni di incostituzionalità nei tribunali per l’iniquità di un decreto truffa ?salvacompagnie? ed a organizzare iniziative di massa, anche concordate con le organizzazioni dei lavoratori a cominciare da sit-in sotto il ministero ?dell’Ingiustizia? e davanti ?Palazzo Chigi?, l’Intesa dei consumatori denuncerà e farà denunciare da migliaia di cittadini, lo scippo con destrezza del Governo che priva i consumatori italiani di fondamentali diritti, alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Le associazioni dell’Intesa hanno infatti deciso di denunciare alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo, il Governo italiano per la clamorosa violazione dell’art 6 della Convenzione dei diritti dell’uomo, perché sottrarre ai Giudici di Pace le controversie relative ai consumi ed alle utenze, significa rendere impossibile, oggi per gli assicurati rc auto, domani per altre questioni, il diritto dei consumatori di ottenere giustizia con strumenti processuali equanimi e rapportati al modesto valore delle controversie.
Abolire, infatti, la valutazione equitativa del Giudice di Pace per le controversie relative i consumi, vuol dire costringere i consumatori ad intraprendere giudizi ordinari, con tempi lunghissimi e spese giudiziarie tali da definitivamente impedire loro di far valere i propri diritti : con la palese violazione non solo dell’articolo 6 della Convenzione dei diritti dell’Uomo che recita: ?Ogni persona ha diritto ad un’equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole per determinare i suoi diritti ed i suoi doveri…?, ma anche delle disposizioni comunitarie relative l’accesso alla giustizia dei consumatori.
L’Intesa, sta predisponendo infatti il ricorso alla Corte suddetta ed i moduli di ricorso individuale per i singoli consumatori, che saranno pubblicati sui siti internet per dare agli stessi la possibilità di denunciare il Governo italiano. L’Intesa, a questo proposito, ricorda che il giudizio a Strasburgo è gratuito e non necessita dell’assistenza di un legale, con la conseguente aspettativa che i ricorsi possano essere decine di migliaia se non milioni, per impedire atti di inaudita gravità contro i diritti dei cittadini.