Si terrà domani il terzo sciopero degli acquisti, indetto da ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI.
La protesta mira a manifestare contro un caro-vita galoppante che, dall’introduzione dell’euro in poi, non accenna a placarsi. I consumatori italiani sono quindi invitati ad astenersi dall’effettuare acquisti nella giornata di domani, per non subire passivamente un aumento di prezzi e tariffe che pesa sulle famiglie italiane per ben 2.800 euro!
Ma alla protesta simbolica dello sciopero l’Intesa unisce un deciso intervento legale. Mentre infatti tutti parlano dell’aumento dei prezzi e della insostenibile situazione, ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI passano alle vie di fatto, mettendo in campo azioni per difendere i consumatori italiani dal caro-vita. Due sono le clamorose iniziative destinate a far parlare.
- CARO-VITA: L’INTESA DEI CONSUMATORI PORTA IL TASSO DI INFLAZIONE IN TRIBUNALE. Le 4 associazioni hanno infatti presentato ricorso al Tar del Lazio contro il tasso di inflazione rilevato dall’Istat, totalmente sballato e lontano dalla realtà degli acquisti degli italiani. Un tasso di inflazione sbagliato, infatti, comporta una serie di conseguenze impensabili sull’intero sistema economico italiano, ed influisce direttamente sulla vita dei consumatori, sulle loro spese e sulle loro scelte (vedi allegato 1).
- CARO-POLIZZA: POSSIBILI CAUSE AL GIUDICE DI PACE CONTRO L’ACCORDO BLUFF ANIA/COALIZIONE DEI CONSUMATORI: L’Intesa attende la verifica, prevista per ottobre 2003, dell’accordo Ania/Coalizione dei consumatori, verifica che farà luce sull’andamento delle tariffe rc auto in Italia. Se l’accordo, fortemente voluto dal Ministro Marzano, non darà riscontri positivi determinando una diminuzione delle tariffe, l’Intesa avvierà in tutta Italia una campagna che porterà ad una serie di cause, da parte degli automobilisti, dinanzi al Giudice di Pace per chiedere la restituzione del 20% del premio della polizza rc auto, con riserva di chiedere un risarcimento dei danni allo stesso Ministro delle attività produttive. Infatti a seguito dell’accordo Ania/Coalizione dei consumatori, le tariffe sarebbero dovute calare, a maggior ragione poi se si considerano gli effetti positivi della nuova patente a punti sull’incidentalità nel nostro paese.
Riduzione che invece finora non sembra essere avvenuta. Ci chiediamo quindi quanti automobilisti abbiamo rinunciato alle cause per la restituzione dei maggior premi pagati cedendo allo scambio e credendo nelle promesse delle assicurazioni, avallate da alcune associazioni troppo precipitose nel firmare un accordo che sembra sempre più un ?bluff?.
Ma le iniziative dell’Intesa non si fermano qui. Le 4 associazioni, infatti, hanno convocato presso i propri uffici, come ?persona informata dei fatti?, il Presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, nell’ambito dell’indagine difensiva relativa al famoso errore dell’Istituto di statistica, quando cioè l’Istat rilevò all’interno del tasso di inflazione una riduzione dei prezzi dei farmaci che sarebbe stata effettiva solo il mese successivo alle rilevazioni.
L’Intesa infine come ulteriore forma di protesta invita i consumatori italiani ad effettuare gli acquisti via internet virtualmente a San Marino, Francia, Svizzera, America, ecc., dove i prezzi per moltissimi prodotti sono inferiori rispetto all’Italia, risparmiando fino al 40%, nella speranza che i commercianti si decidano finalmente ad abbassare i prezzi.
ALLEGATO 1