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L’INTESA DEI CONSUMATORI SCRIVE A MARZANO PER L’INCONTRO DEL 4 SETTEMBRE

L’Intesa dei consumatori ha inviato una lettera al Ministro delle attività produttive Antonio Marzano relativa all’incontro indetto per il 4 settembre con il Cncu.

Nel documento Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori sottolineano come siano contrarie a spaccature nel mondo del consumerismo e all’utilizzo del Cncu, che è un organismo di consulenza di Marzano, per discutere della vertenza prezzi.

L’Intesa chiede inoltre l’impegno concreto di Marzano per dare ai consumatori più strumenti di tutela, dentro e fuori le aule giudiziarie, come ad esempio il danno punitivo e la class action, nonché la restituzione immediata agli utenti degli introiti delle multe inflitte dall’Antitrust.

Di seguito il testo integrale della lettera, che ha raccolto anche il favore della Casa del Consumatore.



On. Antonio MARZANO

Ministro per le Attività Produttive

Via Molise, 2
00187 Roma




e alle associazioni presenti nella CNCU,
e a CASA DEL CONSUMATORE



Prot. n. 179/2002/CP/sp



Gentile signor Ministro,

le scriviamo a seguito della convocazione del CNCU pervenutaci per il prossimo 4 settembre, rispetto alla quale riteniamo doveroso fare alcune precisazioni.

Innanzitutto ci preme sottolineare che le scriventi Associazioni, facenti parte dell’Intesa dei consumatori, cercano di rappresentare gli interessi diffusi dei consumatori e degli utenti, senza pregiudiziali o pregiudizi, ma mostrandosi al contrario disponibili al dialogo in primo luogo con le istituzioni, allo scopo di trovare le migliori forme di tutela dei cittadini. Sa bene come vi siano stati momenti di confronto costruttivo anche con lei e con il suo Ministero su temi centrali. Ci dispiace, anzi, che tale confronto, ad esempio sull’RCA, si sia interrotto, e non certo per nostra indisponibilità.

Oggi ci siamo trovati di fronte ad una convocazione anomala del CNCU, che è senza Presidente delegato da due mesi, e che non è stato ancora convocato per discutere, insieme a lei o con chi lei delegherà, del ruolo e della riorganizzazione dello stesso e ciò, nonostante le formali richieste in tal senso inviateLe da noi.

Su questi temi, ma anche su altri come la mancanza in Italia della c.d. condanna punitiva a carico di chi prevarica i diritti dei consumatori, o la carenza di finanziamenti pubblici (si pensi allo scempio del ricavato delle multe dell’antitrust che sono state restituite paradossalmente a chi aveva fatto cartello anziché ai consumatori), saremo lieti di poter discutere con Lei, al più presto, con una convocazione formale e preliminare del CNCU che, come è noto, è un organo consultivo istituzionale.

Per quel che riguarda la dinamica dei prezzi, la riforma dell’RCA, le eventuali misure di emergenza da adottare, riteniamo che sia indispensabile procedere come nel passato, e come Lei stesso ha fatto a suo tempo per l’RCA, convocando i Presidenti delle Associazioni più rappresentative nel settore di cui si deve discutere e ciò indipendentemente dal fatto che siano o meno rappresentate nel CNCU. Tra queste riteniamo giusto annoverare tanto l’ADUSBEF che la Casa del Consumatore, che pur non facendo parte del CNCU, si sono battute al nostro fianco nella difesa dei diritti dei consumatori contro gli aumenti dei prezzi, e che pertanto crediamo debbano essere sentite dal Presidente del Consiglio e da Lei, al pari delle altre sigle interessate all’argomento.

In questo senso ci riteniamo aperti e riteniamo che una maggiore capacità di rappresentanza del mondo consumeristico, sia un fatto importante ed auspicabile. Perciò valutiamo con attenzione ed interesse il fatto che altre associazioni di tutela, componenti del CNCU, abbiano costituito una ?coalizione?. Non possiamo, infatti che rallegrarci ogni volta che le forze che lottano e rappresentano i diritti della gente si aggreghino per formare piccole lobbies, positive per la crescita civile. Il CNCU poteva e può ancora, se ben diretto e stimolato, essere una importante camera di confronto e dibattito sui temi consumeristici, ma non può esso svolgere quella funzione che ?l’INTESA? o ?la coalizione? possono svolgere. E ciò per il semplice fatto che – come è giusto – esso comprende posizioni e soggetti profondamente diversi tra loro, cosa che impedisce per principio il realizzarsi di una azione lobbistica unitaria come sarebbe necessario.
Questo limite è emerso, ad esempio, dal metodo seguito fino ad oggi per designare gli ?esperti?, chiesti sempre più spesso dal mondo delle istituzioni al CNCU, sulla base delle maggioranze che in ciascuna seduta dell’organo si riescono a formare più che sui curricula relativi alla capacità ed esperienza dei vari candidati, scelta che consemtirebbe esignazioni più autorevoli oltre che meglio rispondenti alle leggi e all’art. 97 della Costituzione.

L’INTESA non si muove per fini politici in senso stretto, nè sposa le posizioni di alcuno schieramento: l’INTESA tenta costantemente di individuare in ogni prevaricazione ai danni del consumatore il responsabile e a stigmatizzarne l’operato e bloccarlo quale che sia la sua appartenenza o colore politico.

In conclusione noi auspichiamo da un lato una convocazione formale del CNCU per affrontare i temi del suo rilancio e del suo ruolo, dall’altra auspichiamo una convocazione di tutte le Associazioni per verificare se esistono le condizioni per stipulare un ?patto per i consumatori? che tenti di bloccare la spirale inflazionistica nell’interesse dei cittadini, del Governo e del Paese.

Con viva cordialità.



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