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LIPOBAY: IL TAR ORDINA AL MINISTRO SIRCHIA DI APRIRE GLI ARCHIVI AL CODACONS







Ennesima vittoria giudiziaria del Codacons. L’associazione aveva presentato ricorso al Tar del Lazio contro il diniego del Ministero della Salute a mostrare al Codacons stesso i documenti relativi alla vigilanza svolta in Italia inerente il caso Lipobay, con particolare riferimento alla commercializzazione delle cerivastatine.

La III sezione del Tar Lazio, presidente dott. Francesco Corsaro, si è così espressa: ?Non vi sono dubbi, in linea generale, sulla legittimazione del Codacons ad esercitare il diritto di accesso ai documenti dell’amministrazione riguardanti direttamente interessi dei consumatori ed utenti di servizi pubblici?Il Codacons è infatti un’associazione di volontariato senza scopo di lucro, costituita ai sensi delle L.266/91 che dal 1986 opera nei settori dell’ambiente, dei servizi sociali e della sanità e che è riconosciuta ai sensi dell’art. 5 L. 281/98??

?Il Codacons, ente associativo per la tutela del diritto alla salute riconosciuto dall’art. 32 della Costituzione, è intervenuto tra i primi sul caso delle cerivastatine, ed era stato ascoltato dalla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati.Lo stesso Ministero della Sanità, in alre occasioni, ha riconosciuto l’interesse del Codacons all’accesso ai documenti in campo sanitario. Inoltre la giurisprudenza della terza sezione?ha riconosciuto il diritto dell’odierna ricorrente a visionare ?se pienamente rispondente alle esigenze di controllo sull’attività espletata? i risultati del ?monitoraggio e dei criteri di valutazione utilizzati?.
?Lungo tale linea non può dubitarsi sull’interesse e sulla legittimazione all’accesso del Codacons ai sensi degli artt. 22-25 della L. n. 241/1990 a conoscere gli atti specificatamente attinenti alla farmacovigilanza in materia di cerivastatine?.?


E quindi il Tar ha così disposto: ?Coerentemente con l’affermazione dei predetti principi deve quindi riconoscersi il diritto del Codacons all’accesso sull’istanza del 13.5.2002, relativamente:


a. a tutti gli atti del Ministero della Sanità specificatamente attinenti alla farmacovigilanza in materia di cerivastatine,

b. alle relazioni, di cui all’art. 9 del d. l. n.443/1987, in materia di cerivastatine che le ASL hanno trasmesso al Ministero nei mesi di giugno e dicembre e a quelle concernenti i casi di decessi, di pericolo di vita dei pazienti o di lesioni.




Il Ministero della salute dovrà quindi aprire i suoi archivi al Codacons per far accertare all’associazione cosa effettivamente la farmacovigilanza italiana ha fatto per il caso delle statine.

Il CODACONS è anche parte civile nei procedimenti penali pendenti per i danni prodotti dal farmaco.Intanto nei giorni scorsi, nella sede dell’associazione medici e avvocati si sono confrontati sul delicato problema della responsabilità dei medici e hanno deciso di attivare insieme corsi per i medici sui loro doveri verso i pazienti.

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