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L’irresistibile ascesa dell’usato

 
MILANO
Mobili, soprattutto, ma anche abbigliamento e libri: il mercato dell’usato va forte, e cresce a doppia cifra negli ultimi 4 anni.
Leader nella classifica nazionale, con 459 imprese attive, è la Lombardia, che rappresenta il 13,3% del settore. Dal 2004 i punti vendita lombardi sono cresciuti del 37,4%, più della media italiana, con il capoluogo che si aggiudica il primato per numero di esercizi (243, il 52,9% del comparto lombardo), seguito da Brescia (63 imprese, pari al 13,7%), Bergamo (35, 7,6%) e Varese (32, 7,2%). Il settore che va per la maggiore è quello del mobile usato, che compete il 54% delle imprese ( 248) e ha registrato una crescita di ben il 136,2% negli ultimi 4 anni, seguono gli oggetti e i vestiti usati, il 23,1% (106 esercizi) e i libri, 5,9%, 27 rivendite.
Se Milano è capofila per numero di esercizi, le altre province lombarde si caratterizzano per categoria merceologica: a Bergamo il primato per i libri ( 4 esercizi sugli 8 totali), a Brescia quello del mobile (38 imprese su 130, il 29,2%) e a Varese quello dell’abbigliamento vintage (12 negozi su 48, il 25%).
«Il mercato dell’usato esiste da sempre – sottolinea Giacomo Errico, presidente Fiva (Federazione italiana venditori aree pubbliche) di Confcommercio –e non è una novità. Credo anche che, data l’attuale situazione economica, crescerà ulteriormente. Non penso, però, che arriverà a minacciare il commercio tradizionale ».
I dati sul commercio al dettaglio della Camera di commercio di Milano, nel periodo 2004-2008 indicano una flessione dello 0,4% in Lombardia. «Più si contrae la disponibilità economica delle famiglie – chiarisce Pier Giorgio Piccioli, vicepresidente di Confesercenti – , maggiore intensità acquista il fenomeno. Penso che l’usato sia un aspetto fisiologico del commercio moderno, e lo scambio commerciale più tradizionale, stretto tra grande distribuzione e usato, dovrà arrivare a una grande trasformazione».
Favorevole al boom è il Codacons, l’associazione per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti dei consumatori:«Ben venga l’usato – dichiara Marco Maria Donzelli, responsabile dell’associazione – e tutte le iniziative che favoriscano i consumatori. Inoltre si ricorre a una risorsa che corrisponde anche a un principio ecologico, in controtendenza rispetto alla diffusa pratica consumistica dell’usa e getta». Occhio alla garanzia però, avverte l’associazione. Perché nell’usato, se l’acquisto è effettuato presso un venditore professionista, valgono le stesse regole del commercio tradizionale. Dunque, il cliente ha diritto a una tutela dal "difetto di conformità", come disciplinato dal codice del consumo, che prevede «nel caso di beni usati, le parti possono limitare la durata della responsabilità a un periodo di tempo in ogni caso non inferiore a un anno», mentre la denuncia del danno va presentata entro 2 mesi dall’acquisto. Diverso il caso se la compravendita avviene tra privati: in questo caso si applica la disciplina del codice civile e la denuncia va fatta entro 8 giorni dalla scoperta del vizio.

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