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L`ISTAT CONTINUA A DARE I NUMERI ? MA SBAGLIATI









L`Istat continua a dare i numeri, ma sbagliati. Secondo lo studio reso noto oggi, non ci sarebbero sostanziali differenze tra l`inflazione di un anziano e quella di un single, tra chi paga l`affitto e chi no, tra un povero ed un ricco.

Nel 2006 ad esempio la fascia più disagiata avrebbe avuto un`inflazione del 2,85%, rispetto alla media del 2,5%, mentre nel 2002, per intenderci l`anno nero dell`introduzione dell`euro, addirittura si passa dalla media del 2,24 al 2,25% dei pensionati. Ossia chi è stato peggio, i pensionati, ha avuto solo lo 0,01% di inflazione in più rispetto alla media delle famiglie. Come se non bastasse, secondo l`Istat i poveri nel 2002 avrebbero avuto addirittura un`inflazione del 2,20%, ossia sarebbero stati meglio della media delle famiglie italiane.

Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere a commentare questi dati. Per gli anziani ed i poveri, infatti, dal 2002 in avanti l`inflazione è stata almeno doppia rispetto a quella della medie delle famiglie.

Il problema è che l`Istat persevera nei suoi errori e ha fatto i calcoli sulla base dei panieri dell`epoca, ossia sulla base di pesi lunari, assolutamente privi di fondamento reale. Degli esempi?
Per l`Istat nel 2002 le assicurazioni sui mezzi di trasporto pesavano meno delle calzature uomo, la pasta meno dei fiori e delle piante, e le pentole meno dell`istruzione universitaria o dei libri scolastici.

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