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Lotta all’usura, 2 associazioni si contendono la “piazza”

Udine  Si chiama Cespm (Centro studi europeo politiche migratorie) ed ha visto la luce, in Friuli, nel 2007, attivando il primo Dipartimento antiusura-antiracket con la delegazione guidata dall’ex dirigente bancario Luigi Morandini. Nei prossimi mesi prenderanno forma anche le altre due branche operative della onlus – flussi migratori e sicurezza del cittadino – che, a livello nazionale, assunse il nome attuale nel 2006 (www.cespm.org).  Il Dipartimento – ancora in attesa di ottenere una sede definitiva anche se per ora si riunisce a Udine, in via Luino 54 – chiede la collaborazione delle forze dell’ordine e della Prefettura e annuncia un imminente accordo operativo con il Codacons. Intanto, qualche sassolino dalla scarpa Morandini vuole toglierselo: «Possiamo fregiarci del simbolo dell’Onu in quanto siamo stati accettati come membri nella Areas anti-human trafficking». Quanto ai rapporti con il nascente Snarp retto da Franco Pipan, a livello locale, che dovrebbe trovare ospitalità nella sede cittadina della Dc dell’onorevole Angelo Sandri, Morandini mette le mani avanti: «Il nostro servizio è del tutto gratuito per il cittadino, noi siamo tutti volontari e, soprattutto, non ci colleghiamo ad alcun partito politico» – puntualizza, mentre stende la mano allo Snarp "buono" che pochi giorni fa ha presentato il primo progetto antiusura, ma con un distinguo: «Diamo il benvenuto allo Snarp se si spoglia di divise politiche e se ci viene al fianco gratuitamente per debellare e prevenire cancri dell’umanità, quali racket e usura». Pronta arriva la risposta di Pipan, il "fiduciario" in Friuli del presidente nazionale Petrino: «Noi non facciamo politica, siamo però convinti che avere un ombrello protettivo politico dia più forza ai nostri progetti e soprattutto aiuti le vittime ad accedere più facilmente ai fondi nazionali loro destinati e ad accelerare le pratiche burocratiche». Si prospetta una guerra intestina fra associazioni con le stesse finalità? A questo punto la linea diventa più soft e il Dipartimento friulano antiracket precisa, a scanso di equivoci: «Rinnoviamo ancora una volta un caldo saluto come è costume tra organismi con finalità simili e con la stessa intensità che già manifestammo nella riunione di fine maggio 2008 organizzata dalla Dc di Sandri». Ed ecco che arriva un’altra stoccata: «Ovviamente essendo noi una associazione di nessuna tendenza partitica collettiva, speriamo sempre che anche le organizzazioni a noi parallele seguano il nostro esempio, nella convinzione che non si può servire "mammone e Dio" come diceva Cristo; da ciò possono nascere i "distinguo" che non sono dichiarazioni di inimicizia o di contrasto, i nostri nemici non sono i galantuomini, ma gli strozzini e i mafiosi».

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