COMUNICATO STAMPA DEL 07-07-14
LUDOPATIA: UN PROBLEMA IGNORATO DALLE ISTITUZIONI: PIAGA DEL NUOVO MILLENNIO
LUDOPATICI IN AUMENTO: DAGLI STUDI DEL CODACONS IL 35% DEI GIOCATORI SONO GIA’
LUDOPATICI
IL CODACONS CHIEDE UNA “STRETTA” SULLE NUOVE APERTURE DELLE SALE GIOCHI
SOPRATTUTTO IN MERITO ALLA LORO DISTANZA DAI LUOGHI DI CULTO, ORATORI E
SCUOLE;
IL CODACONS CHIEDE ANCHE CHE VENGA PREDISPOSTO UN CENTRO DI ASSISTENZA PRESSO
GLI OSPEDALI, A FAVORE DEI SOGGETTI AFFETTI DA LUDOPATIA
Le istituzioni, nonostante gli sforzi compiuti dal Comune e dalla Regione, non
hanno ancora compreso pienamente il degrado e la pericolosità sociale del
fenomeno del gioco d’azzardo.
Non è sufficiente infatti fare come con i farmaci, cioè inserire delle
inserzioni pubblicitarie nelle quali si avverte che come il farmaco anche il
gioco d’azzardo potrebbe danneggiare la salute (ludopatia), poiché come
l’alcool e la droga, chi entra nel tunnel del gioco d’azzardo trova anni di
tragedia sia personale sia familiare, prima di riuscire ad uscirne, sempre se
riesce a farlo.
Il caso del Prefetto di Perugia, che si è rivolto in modo insultante nei
confronti delle madri che non si accorgono se il figlio si droga, potrebbe
essere esteso anche alla ludopatia, ma così come il Prefetto anche le
istituzioni non si rendono conto che chi viene attirato dal gioco finisce per
imboccare, secondo studi scientifici, presto o tardi una forma di dipendenza,
che prende il nome di ludopatia.
Si calcola che il 35% dei giocatori che frequentano le sale giochi siano
ludopatici, ciò significa che ciascuno di loro e ciascuna di queste famiglie
sta vivendo un dramma.
Lo stesso dramma raccontato nell’ articolo del Corriere della Sera di oggi,
che parla dei bambini lasciati fuori dalle sale da gioco, a cui è viatato
l’ingresso, in attesa che il genitore, o in alcuni casi i giocatori, abbiamo
celebrato il loro rito.
Il Codacons propone in primo luogo la riduzione del numero delle sale giochi
presenti, meno sale giochi uguale meno persone ludopatiche, secondariamente
l’avviamento di un software che permetta il controllo del gioco del singolo
giocatore, se esso sia eccessivo oppure no, e in conclusione chiede una
“stretta” suoi luoghi in cui le sale gioco sono presenti, con specifico
riferimento al fatto che esse siano lontane da scuole, luoghi di ricreazione e
dai luoghi di culto.
La presenza di una sala giochi genera in ogni caso un ambiente di disagio e di
problematicità.
Ufficio stampa: 338/4031534